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 2011  ottobre 04 Martedì calendario

«Dopo la superperizia l´assoluzione era scontata, ma non significa che Amanda e Raffaele siano innocenti

«Dopo la superperizia l´assoluzione era scontata, ma non significa che Amanda e Raffaele siano innocenti. A pagare è solo Rudy Guede, per la felicità dei tantissimi negli Stati Uniti che lo hanno sempre considerato colpevole perché di colore e perché descritto come un mostro». L´analisi è di Barbie Latza Nadeau, la corrispondente di Newsweek che sul caso Meredith ha scritto il libro colpevolista "Faccia d´angelo, la vera storia della studentessa assassina Amanda Knox". Perché negli Stati Uniti sono così convinti dell´innocenza di Amanda? «Perché nessuno ha seguito il processo, non sanno niente di indizi e perizie. Per quattro anni il popolo americano ha sentito solo una voce, quella dei familiari di Amanda, onnipresenti sulle tre reti nazionali per difendere la figlia. Gli stessi giornalisti americani inviati a Perugia non parlano italiano e hanno descritto Amanda come la vittima di un errore giudiziario. Uno degli opinionisti più ascoltati, Doug Preston, ha demolito il pm Giuliano Mignini in tv, trasmettendo l´idea che il sistema giudiziario italiano sia una macchina inefficiente e corrotta. I due si erano conosciuti ai tempi delle indagini sul mostro di Firenze». Che atteggiamento hanno tenuto i genitori di Meredith? «Non si sono mai visti sulla televisione americana. La loro discrezione non ha pagato. Di Meredith negli Usa si sono dimenticati, Sollecito non sanno nemmeno chi sia. Il razzismo ancora presente in certi strati della società americana ha convogliato poi i sospetti su Rudy, sul ragazzotto di colore, descritto falsamente come un energumeno che quindi aveva la forza per violentare e uccidere Meredith da solo». Lei non crede alle parole di Amanda? «No, non è spontanea, non è sincera quando piange o dice di essere stata manipolata. Quattro anni di carcere l´hanno piegata, non è più la ragazza sicura e spavalda del 2007. Adesso rimane l´enigma di Perugia».