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 2011  ottobre 05 Mercoledì calendario

A LORO LA PADANIA, A NOI LA ROMAGNA

«Se l’Italia va giù, la Padania vien su». Umberto Bossi, alla festa dei popoli padani di Venezia, dove ha lanciato anche l’idea di un referendum per la secessione della Padania, non poteva essere più chiaro. Eppure la Lega non è l’unico partito in Italia preso da «sindrome da indipendentismo». Sono decine le richieste di referendum promosse da movimenti o gruppi locali giunte in Cassazione (la legge prevede un lungo iter: dopo la raccolta firme, i pareri di Provincia, Regione e Parlamento in doppia lettura). Qualcuna ha avuto esito positivo, altre sono irricevibili. Ecco i casi più significativi.

BELLUNO E DOLOMITI
A Cortina non si parla d’altro. Dire addio al Veneto e accasarsi con tutta la Provincia di Belluno in Trentino. Nonostante le 17 mila firme raccolte, la Corte di Cassazione ha detto no. Ma la battaglia del movimento Belluno autonoma Dolomiti regione continua, al grido «Un orgoglio viverci, un dovere salvarci».

PRINCIPATO DI SALERNO
L’idea di istituire il Principato di Salerno è del presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli. 68 Comuni, distribuiti tra Salerno, Benevento e Avellino, hanno detto sì. La Consulta deve stabilire se al referendum partecipano gli elettori residenti nel territorio della nuova Regione oppure tutta la Campania.

SALENTO
«Le tre Province salentine», dicono i secessionisti, «ricevono la metà dei soldi della Provincia di Bari». Per questo vogliono separarsi dalla Puglia per creare un’altra regione, il Salento, con capoluogo Lecce. Le firme sono già depositate, il referendum è da calendarizzare, ma non tutti i sindaci della zona sembrano essere d’accordo con la proposta.

SUD TIROLO
«Un futuro senza Italia» è lo slogan del movimento Sùdtiroler Freiheit. Ricongiungersi all’Austria o creare uno stato? «Non importa», dice Eva Klotz, la fondatrice, figlia di Georg, terrorista negli anni ’60, «ma il tracollo italiano non può trascinare a fondo anche la Provincia di Bolzano».

ROMAGNA
La secessione dall‘Emilia è arrivata a buon punto, di fatto manca la modifica costituzionale. Il Movimento per l’autonomia della Romagna può contare sull’appoggio della Lega Nord e su quello di parte del Pdl. A qualcuno suona più come una spartizione politica: la sinistra resterebbe in Emilia, mentre alla destra dovrebbe andare la Romagna.

VALMARECCHIA
Sette Comuni (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello) sono passati dalle Marche all’Emilia Romagna: Rimini, in effetti, è più vicina di Pesaro e nella regione governato da Vasco Errani si vive meglio. Adesso due comunità, Sassofeltrio e Montecopiolo, sono pronte a suuire la stessa strada.

E A FILETTINO CERCANO ANCHE UN RE -
Giochi di potere, strategie fiscali o folclore. Tutto purché si ridisegni la cartina. La deputata Pdl Nunzio Di Girolamo, con il placet di Mastella, si inventò il Molisannio (regione formata da Molise più Sannio), per protestare contro l’assenza di beneventani nella giunta campana. L’idea di pagare meno tasse spinge alcuni abitanti di Como e Varese a sognare un’Insubria riunita al Canton Ticino. Infine la provocazione del Comune ciociaro Filettino: contro i tagli ai Comuni con meno di mille abitanti il sindaco ha inscenato un divorzio simbolico dall’Italia e ha proclamato il borgo Principato, con moneta, inno e la ricerca di un futuro re.