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 2011  settembre 21 Mercoledì calendario

Depardieu Guillaume

• Parigi (Francia) 7 aprile 1971, Garches (Francia) 13 ottobre 2008 (polmonite). Attore • «[...] attore di sensibile espressività, figlio sfortunato di quel mito del cinema che si chiama Gérard Depardieu. Il padre tanto odiato e amato, ingombrante ombra che tante volte aveva provato a “uccidere”. Senza mai riuscirci. Così, alla fine, se n’è andato lui. Che sia stato un virus o altro, poco conta. La stagione all’inferno di Guillaume si è chiusa. A 37 anni. La stessa età in cui se ne andò Arthur Rimbaud, il poeta maledetto in cui Depardieu jr. si era morbosamente identificato. Anche lui così giovane, bello, ribelle, disperato, violento. Anche lui in viaggio a tempo pieno verso l’autodistruzione, tra alcol e droghe, trasgressioni e provocazioni di ogni tipo. In comune persino quella gamba amputata: per Rimbaud la conseguenza di un ginocchio curato male, per Guillaume l’epilogo di una caduta dalla moto. Una delle tante passioni pericolose in comune con il padre. Ma Gérard cadeva e si rialzava, Guillaume no. Così a 32 anni, dopo 17 operazioni, sofferenze intollerabili che neanche la morfina riesce a lenire, il giovane decide di farsi amputare la gamba e sostituirla con una protesi. Un calvario nato da un’infezione da stafilococco. Sotto accusa l’igiene insufficiente dell’ospedale. Nasce così la “Fondazione Guillaume Depardieu” che si batte per il riconoscimento dei danni, morali e fisici, causati da infezioni ospedaliere. Uno dei pochi atti che le cronache gli ascrivono al merito. Per il resto il bollettino delle sue malefatte sembra senza fine: arrestato per ubriachezza, per droga, per spaccio, per piccola delinquenza. Due volte finisce in galera. Il padre lo tira fuori, ma poi se ne dimentica. Lui ricambia peggio che può. Nel 2004 esce una sua biografia- intervista: Tout donnet dove confessa l’inconfessabile. Dalle pastiglie prese durante la gravidanza da sua madre Elizabeth, che lo fecero nascere “non normale” alla bisessualità estrema (“Ho fatto il gigolò, la prostituzione mi ha dato l’indipendenza economica”), dalla lunga militanza nell’eroina ai giudizi sul padre “uno stronzo, un disperato”. “Impudico”, lo definisce Gérard. “Se io sono impudico lui è indecente”, ribatte Guillaume. Una guerra antica, senza tregua. Eppure i Depardieu ci hanno provato a essere padre e figlio. Nell’unico modo per loro possibile, non dall’analista ma sul set. La prima volta ha solo 3 anni. A 20 anni gira con lui il bellissimo Tutte le mattine del mondo di Corneau, e poi due miniserie Il conte di Montecristoe I miserabili. In entrambi i casi Guillaume, complice la somiglianza con il padre, indossa i panni giovanili del personaggio recitato da Gérard. Nel ’96 riceve un César, gli Oscar del cinema francese, come “miglior promessa dello schermo” per Les Apprentis. Un premio che sembra garantirgli un luminoso futuro. Tre anni dopo sposa Elise Ventre e mette al mondo una bimba, Louise. Un tentativo di “normalità” che dura poco. Il demone della distruzione lo riacciuffa. Invano il suo nome, il suo bel volto, la sua fama di maudit, affascinano registi e divi. Con Catherine Deneuve gira Pola X di Carax, con Jeanne Moreau il film tv Zaide. Nel 2002 ritrova Gérard in un film dal titolo che sembra un manifesto, Aime ton père, e poi nella miniserie Napoléon [...] è nel cast di La Duchessa di Langeais di Jacques Rivette. Gli ultimi due titoli, De la guerre di Bertrand Bonello e Versailles di Pierre Schoeller [...]» (Giuseppina Manin, “Corriere della Sera” 21/9/2011) • Vedi anche Laura Putti, “la Repubblica” 14/10/2008; Domenico Quirico, “La Stampa” 14/10/2008; Francesca Pierantozzi, “Il Messaggero” 14/10/2008; Alessandra Mammì, “L’espresso” 6/8/2009.