Varie, 21 settembre 2011
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Coke Christopher
• Kingston (Giamaica) 13 marzo 1969. Gangster. Detto “Dudus”, “Small Man”, “The President”, nel maggio 2010 la decisione di arrestarlo per estradarlo negli Usa (reati legati al traffico di stupefacenti e di armi più «almeno 2.800 omicidi») scatenò a Kingston una rivolta finché il 22 giugno fu catturato • «[...] È lui il vero capo di Kingston, ottocentomila anime, un terzo dell’intera Giamaica. È lui il “don”, come qui chiamano i capomafia scimmiottando il nostro export più famoso. È lui che distribuisce denaro ai bisognosi e si prende cura di migliaia di “jacket”, i figli nati fuori dal matrimonio che sono la regola più che l’eccezione. È Coke il re della cocaina e della marijuana smerciata dai ghetti di Trench Town dove nacque lo ska, ai locali extravip di New York. Un impero da milioni di dollari ereditato dal padre, che aveva fondato una gang battezzata “Shower Posse”: ogni assalto una “doccia” di proiettili. Il dipartimento di Giustizia Usa [...] dice che “The President” è uno dei più grandi trafficanti [...] controlla l’elettorato di quel Jamaican Labour Party che [...] si alterna al potere con il People National Party sfidandosi a colpi di voti e di pistola. [...]» (Angelo Aquaro, “la Repubblica” 25/5/2010) • Vedi anche Francesco Semprini, “La Stampa” 25/5/2010; Guido Olimpio, “Corriere della Sera” 25/5/2010.