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 2011  settembre 21 Mercoledì calendario

CONTINUA IL VOLO DI APPLE: VALE QUANTO IL PIL DELL’AUSTRIA

Le Borse vanno giù, ma il titolo Apple sale lo stesso. Se fosse una nazione, la sua capitalizzazione di mercato sarebbe paragonabile al Pil di paesi come l’Austria, l’Argentina o il Sudafrica. E in molti si chiedono se tutto questo sia frutto del mercato oppure se ci siano dietro manovre speculative. I numeri sono quasi troppo belli per essere veri. La corsa di Apple è ripresa, dopo la pausa dell’annuncio delle dimissioni di Steve Jobs da Ceo dell’azienda e la nomina del suo braccio destro Tim Cook al vertice, nonostante i mercati altalenanti. Il titolo è arrivato ieri a superare quota 420 dollari e adesso è la più grande azienda americana per capitalizzazione di mercato, con un valore (dati di lunedì) di 381,6 miliardi di dollari contro i 358,3 di Exxon Mobil.

L’azienda guidata da Tim Cook inoltre ha riserve di contante in cassa per 76 miliardi di dollari («La nostra principale garanzia contro il rischio di una acquisizione ostile», ha sempre detto Steve Jobs), cioè più soldi in banca di quanta liquidità sia a disposizione di Obama e del Tesoro americano. «La tenuta del titolo di Apple – ha detto Gene Munster, l’analista di Piper Jaffray considerato tra i più esperti dell’azienda – sta dimostrando che il mercato ha assorbito l’idea della fine dell’era Steve Jobs e considera l’azienda con Tim Cook sulla buona strada».

I giudizi positivi sono diffusi ma non univoci: tra i fan, Wedbush Securities che ha appena messo l’azienda tra le "best ideas" su cui investire: «Pensiamo a una crescita del 24%, che sarebbe comunque una stima conservativa visto il ciclo di rinnovamento dei prodotti in vista». Target: quota 530 dollari. Apple dovrebbe presentare tra pochi giorni la quinta generazione di iPhone e il nuovo sistema operativo iOS 5, assieme ai servizi iCloud di sincronizzazione via Internet. «Per l’iPad 3 c’è tempo – sostiene Mark Moskowitz, analista di J.P. Morgan – perché Apple non sente ancora la pressione della concorrenza, fortemente arretrata per quanto riguarda Google e Android: la vera sfida arriverà con Windows tra 2-3 anni». A sorpresa, potrebbe anche presentare un telefono low-cost per il mercato cinese. Tra le ipotesi sul piatto della crescita di Apple, che è di gran lunga il titolo più vivace del Nasdaq e ha contribuito largamente al tono dell’indice tecnologico rispetto agli altri indici di Wall Street, c’è quella di manovre dei fondi di investimento, di speculazioni e di rialzi in attesa di operazioni sul mercato tecnologico. Anche se Apple ha una tradizione di acquisizioni molto circoscritte e orientate alle tecnologie. «Apple non compra quote di fatturato, non ne ha bisogno», spiega Musnter, mentre da giorni circolano indiscrezioni su una offerta fatta da Apple alcuni mesi fa per acquistare la startup DropBox a 800 milioni di dollari (oggi DropBox ha stime di valore per 4 miliardi) e sulla presunta debacle delle linee di produzione dei terzisti asiatici, o su futuri sviluppi delle cause legali per i brevetti contesi con Samsung (avversario e fornitore di Apple) e altre aziende tra cui Google, attualmente il principale avversario di Cupertino.

Se da un lato c’è chi sostiene che l’apprezzamento di Apple derivi dal riconoscimento da parte del mercato delle doti di Tim Cook e della sua fortunata posizione strategica (Cook ha seguito negli ultimi due anni per conto di Jobs lo sviluppo delle relazioni con la Cina, un mercato da 800 milioni di utenti, tanti quanti Europa e Usa sommati, nei quali da domani sarà venduto l’iPad 2), dall’altro lato c’è chi teme una manovra speculativa. Secondo Capital Markets, Apple potrebbe arrivare a vendere 19,5 milioni di iPhone e 12,5 milioni di iPad in questo trimestre, rispetto ai 14,5 milioni di iPhone e 4,19 milioni di iPad venduti nello stesso periodo 2010. La crisi e altri fattori stanno invece impattando duramente sui produttori di pc e i loro fornitori. Gartner ha tagliato ancora le sue previsioni di vendita di Pc per quest’anno, con un mercato in crescita limitata del 3,8% rispetto a stime precedenti di +9,3%.