Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  settembre 21 Mercoledì calendario

LONDRA-TOKYO IN DUE ORE E MEZZO

Più che a un aereo, il futuro jet ipersonico del costruttore europeo Eads assomiglia a un missile o a una navicella spaziale. E non a caso: motori comunemente usati per missili e veicoli spaziali spingono lo Zehst, questo il nome del velivolo presentato lo scorso giugno al Salone aeronautico di Le Bourget, nella stratosfera.

E una volta raggiunta un’altitudine record di 32 chilometri (contro gli 11-12 degli attuali jet subsonici), entrano in gioco motori a razzo, usati normalmente sugli aerei militari. E la parola d’ordine è: niente cherosene.

Per ora lo Zehst, acronimo di Zero emission hypersonic transportation, è solo un progetto, i cui tempi non sono proprio brevi (nel 2020 si vedrà un primo prototipo, ma l’entrata in servizio non sarà prima del 2040-2050), ma dà un’idea di come sarà l’aviazione commerciale nei decenni a venire.

Il jet di Eads, volando a una velocità di Mach 5, ovvero cinque volte la velocità del suono (oltre il doppio di quella del Concorde, il cui ultimo volo è stato effettuato nel 2003), appena fuori dall’atmosfera terrestre, potrà trasportare fino a cento passeggeri da Londra a Tokyo in appena due ore e mezzo, contro le dodici ore di un volo diretto attuale.

Un sogno che resta tuttavia ancora lontano.

Eads infatti ha fatto sapere che Zehst resta un progetto a lungo termine, malgrado le sfide tecnologiche siano superabili: la maggior parte dei componenti del jet sono infatti già in uso attualmente. Ma sono i costi, e non la tecnologia, a limitare i voli ipersonici. La sfida più grande, spiegano infatti gli esperti, è realizzare un progetto che sia economicamente attuabile. Eads ha stimato che costerà ben oltre 15 miliardi di euro portare il progetto sul mercato. E naturalmente le tariffe saranno in linea con questi costi stratosferici, per restare in tema: è evidente che il volo sullo Zehst sarà appannaggio dei soliti «happy few» e che il nuovo jet ipersonico non cambierà affatto la vita dei viaggiatori low-cost. La vera domanda è invece un’altra: quanto conta la velocità nel futuro dell’aviazione commerciale? Il fatto che in passato altri progetti di velivoli ad alta velocità non siano riusciti a decollare dimostra, secondo gli esperti, che la velocità non è affatto un fattore critico per il futuro del mercato. La realtà è che l’industria dell’aviazione, Eads compreso, punta piuttosto su progetti più efficienti ed ecosostenibili: quello di Zehst è, per il costruttore, solo uno di numerosi programmi, la maggior parte dei quali volti a ridurre l’impatto ambientale dei voli. È questa la vera sfida.