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 2011  settembre 21 Mercoledì calendario

IN CASA A 41 ANNI: I GENITORI LO DENUNCIANO


Nonostante abbia 41 anni, un lavoro stabile e un buon reddito, non vuole lasciare la casa dei genitori. E così mamma e papà, ormai anziani e stufi di vedersi sempre il figlio tra i piedi, hanno deciso di chiedere assistenza legale all’Associazione Consumatori di Mestre che, esaminato il caso, ha intimato al “bamboccione” di fare fagotto entro dieci giorni. In caso contrario la questione sarà trasferita al Tribunale di Venezia.
I genitori dicono di essere stremati da quella presenza ingombrante, esausti di assecondare le richieste di un figlio che già da anni avrebbe potuto, e secondo loro dovuto, spiccare il volo e allontanarsi dal nido domestico. Come non bastasse, negli ultimi tempi la situazione pare essere peggiorata. Il “bamboccione” veneziano, stando al racconto di mamma e papà, sarebbe diventato sempre più esigente e aggressivo. La madre, esasperata e aggredita verbalmente più volte dal figlio è stata addirittura ricoverata all’ospedale. Per mamma e papà era giunto il momento di dire basta e dove non sono riusciti loro, provando in tutti i modi a mettere il figlio di fronte alle proprie responsabilità, sperano riesca la legge.
«Finora abbiamo avuto una soluzione positiva praticamente in tutti i casi prima ancora di arrivare alla causa» spiega il legale dell’Adico che si sta occupando della vicenda. «È un episodio che sta destando clamore e che», spiega lo psichiatra Franco Payno Ferrara, esperto di problematiche giovanili e docente all’Università di Verona, «potrebbe spiegarsi con una mancanza di educazione all’autonomia da parte dei genitori. Spesso i giovani considerano la casa un albergo perché mamma e papà lo permettono. In questo caso evidentemente non c’era più possibilità di dialogo con il figlio».
Secondo l’Associazione Consumatori, in Italia ci sarebbero moltissimi casi simili, storie di figli che, nonostante abbiano un conto in banca più che soddisfacente e un lavoro sicuro, preferiscono rimanere nella loro cameretta anziché farsi una vita propria. A questi si aggiungono i circa due milioni di giovani tra i 18 e i 34 anni che magari vorrebbero anche uscire di casa ma che in casa ci rimangono a lungo perché non studiano e non lavorano. Chi per pigrizia, chi perché un lavoro non riesce a trovarlo.
Recenti rilevazioni Istat parlano di 7 milioni di bamboccioni nel nostro Paese. Per la maggior parte sono maschi. Due terzi risiedono al Sud. Rappresentano circa il 70% degli italiani tra i 18 e i 34 anni. In Europa soltanto la Spagna sta peggio di noi, con il 72% dei giovani che preferiscono o sono costretti a vivere a lungo con i genitori. I figli più emancipati vivono, invece, in Svezia (solo il 18% rimane a casa) e in Gran Bretagna (28%). Secondo la Cassazione l’obbligo di mantenimento da parte dei genitori vige solo se il figlio «incolpevolmente non ha raggiunto l’indipendenza economica ». Ma questo, secondo gli anziani coniugi veneziani, non è proprio il caso del loro “bambino” di 41 anni.


Nonostante abbia 41 anni, un lavoro stabile e un buon reddito, non vuole lasciare la casa dei genitori. E così mamma e papà, ormai anziani e stufi di vedersi sempre il figlio tra i piedi, hanno deciso di chiedere assistenza legale all’Associazione Consumatori di Mestre che, esaminato il caso, ha intimato al “bamboccione” di fare fagotto entro dieci giorni. In caso contrario la questione sarà trasferita al Tribunale di Venezia.
I genitori dicono di essere stremati da quella presenza ingombrante, esausti di assecondare le richieste di un figlio che già da anni avrebbe potuto, e secondo loro dovuto, spiccare il volo e allontanarsi dal nido domestico. Come non bastasse, negli ultimi tempi la situazione pare essere peggiorata. Il “bamboccione” veneziano, stando al racconto di mamma e papà, sarebbe diventato sempre più esigente e aggressivo. La madre, esasperata e aggredita verbalmente più volte dal figlio è stata addirittura ricoverata all’ospedale. Per mamma e papà era giunto il momento di dire basta e dove non sono riusciti loro, provando in tutti i modi a mettere il figlio di fronte alle proprie responsabilità, sperano riesca la legge.
«Finora abbiamo avuto una soluzione positiva praticamente in tutti i casi prima ancora di arrivare alla causa» spiega il legale dell’Adico che si sta occupando della vicenda. «È un episodio che sta destando clamore e che», spiega lo psichiatra Franco Payno Ferrara, esperto di problematiche giovanili e docente all’Università di Verona, «potrebbe spiegarsi con una mancanza di educazione all’autonomia da parte dei genitori. Spesso i giovani considerano la casa un albergo perché mamma e papà lo permettono. In questo caso evidentemente non c’era più possibilità di dialogo con il figlio».
Secondo l’Associazione Consumatori, in Italia ci sarebbero moltissimi casi simili, storie di figli che, nonostante abbiano un conto in banca più che soddisfacente e un lavoro sicuro, preferiscono rimanere nella loro cameretta anziché farsi una vita propria. A questi si aggiungono i circa due milioni di giovani tra i 18 e i 34 anni che magari vorrebbero anche uscire di casa ma che in casa ci rimangono a lungo perché non studiano e non lavorano. Chi per pigrizia, chi perché un lavoro non riesce a trovarlo.
Recenti rilevazioni Istat parlano di 7 milioni di bamboccioni nel nostro Paese. Per la maggior parte sono maschi. Due terzi risiedono al Sud. Rappresentano circa il 70% degli italiani tra i 18 e i 34 anni. In Europa soltanto la Spagna sta peggio di noi, con il 72% dei giovani che preferiscono o sono costretti a vivere a lungo con i genitori. I figli più emancipati vivono, invece, in Svezia (solo il 18% rimane a casa) e in Gran Bretagna (28%). Secondo la Cassazione l’obbligo di mantenimento da parte dei genitori vige solo se il figlio «incolpevolmente non ha raggiunto l’indipendenza economica ». Ma questo, secondo gli anziani coniugi veneziani, non è proprio il caso del loro “bambino” di 41 anni.

Alessandro Gonzato