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 2011  settembre 21 Mercoledì calendario

Grande è la confusione nei collegamenti con i vagoni letto sopravvissuti. Trenitalia è ai ferri corti con la società responsabile della manutenzione

Grande è la confusione nei collegamenti con i vagoni letto sopravvissuti. Trenitalia è ai ferri corti con la società responsabile della manutenzione. È l’ultima mazzata su un modo di viaggiare che sta scomparendo, ucciso dall’alta velocità e dai voli low cost. Molti collegamenti erano già stati soppressi suscitando l’ira degli innamorati del wagon-lit, che ora riempiono i giornali e i blog di vibranti proteste. E di tanta nostalgia. L’attore siciliano Pino Caruso è infuriato: «Hanno ridotto i treni per la Sicilia e adesso non c’è più neppure il vagone-letto. È una cosa grave. Sto valutando se fare denuncia per interruzione di pubblico servizio». Francia e Inghilterra li hanno già aboliti, in Germania ne sopravvivono solo due sulla direttrice SudNord Monaco-Amburgo. Si chiamano Pixie e Capella. Già, perché i treni con i vagoni letto hanno sempre un nome, a cominciare dall’Orient Express. Durante la dittatura comunista in Russia, chi non era sposato non poteva dividere una camera d’albergo con il partner. E il Freccia Rossa, treno di vagoni letto da Mosca a San Pietroburgo, era diventato l’alcova delle coppie clandestine. Il wagon-lit ha sempre avuto una componente romantica, che ha ispirato scrittori e registi. Come dimenticare la Marilyn Monroe di «A qualcuno piace caldo», il Sean Connery di «Dalla Russia con amore» o la Faye Dunaway in «Assassinio sull’Orient Express»? E come non ricordare la pagine di Scott Fitzgerald, Agatha Christie, Graham Greene e Ian Fleming, che hanno contribuito a creare il mito del wagon-lit? Anche l’Italia poteva vantare indimenticabili servizi di vagoni letto come il «Tuttoletti» Milano-Roma -17 carrozze - frequentato da uomini d’affari e politici che nelle tratte in salita veniva trainato da un secondo locomotore. E quando a Linate c’era la nebbia, ne partivano due a distanza di 10 minuti. Proprio dal «Tuttoletti» Vittorio De Sica, in «Miracolo a Milano», vede i barboni alzarsi in volo nel gelo dell’alba. Come non si può dimenticare il da poco cancellato Roma-Calalzo che portava gli appassionati dello sci a Cortina, ripreso da Alberto Sordi nel suo «Conte Max». Erano gli anni in cui si andava da Parigi alla Costa Azzurra con il «Train Bleu», nato nell’Ottocento e che esiste ancora, anche se non è più il lussuoso convoglio di wagon-lit, sostituito da anonime carrozze-cuccette e vagoni di seconda classe. Per i nostalgici del wagon-lit sono però nati i treni-crociera, a cominciare dal Venice Simplon Orient Express. Ideato dall’imprenditore inglese James Sherwood, dal 1982 tiene vivo il ricordo dell’Orient Express nato un secolo prima, la cui ultima corsa Parigi-Istanbul si tenne il 19 maggio del 1977. Sherwood gestisce anche l’Estern & Oriental Express, versione asiatica del famoso treno europeo. Corre fra Bangkok e Singapore. I vagoni li ha acquistati nel 1977 in un’asta a Montecarlo, dopo un vivace duello con il sovrano del Marocco che voleva dotarsi di un convoglio reale. E i treni-crociera, concepiti secondo i canoni del lusso, stanno proliferando anche in Sudafrica, Australia, India, Canada. L’unico inconveniente è che sono molto costosi. Ma per chi ha nostalgia del wagon-lit, magari a prezzi low cost, c’è anche qualche opportunità nel nostro Paese grazie ai treni internazionali gestiti dalle ferrovie austriache, tedesche, ungheresi e spagnole. Esistono, ad esempio, i collegamenti Milano-Barcellona, VeneziaBudapest, Roma-Vienna, Roma-Monaco di Baviera. Invece gli storici Palatino, tra Roma e Parigi, e Stendhal, che collega Venezia, Milano e Parigi, sono al momento travolti dalle problematiche italiane. Su certe direttrici e nei Paesi dell’Est, fino ad arrivare alla celebre Transiberiana, il piacere del vagone letto è invece ancora garantito. Si possono così provare sensazioni che solo questo tipo di viaggio può consentire, magistralmente sintetizzate da Ian Fleming per il suo James Bond: «Ogni cosa lo induceva al sonno: il ritmico galoppo metallico delle ruote, l’ondeggiare ipnotico dei fili del telegrafo, il fischio della locomotiva che di tanto in tanto lacerava la notte, lo stridio monotono dei respingenti alle due estremità del vagone, la ninna nanna cigolante del rivestimento in legno della cabina». ROSARIA TALARICO Di certo il lusso dell’Orient Express non ha molto a che fare con i treni espressi nostrani. I numeri mostrano un calo netto e costante. Il trend dei passeggeri sui treni notte è chiaro: in 10 anni sono diminuiti del 66%. Anche i treni sono stati ridotti di conseguenza, tra le proteste dei pochi aficionados. «Una diminuzione della domanda ben più marcata della diminuzione dell’offerta», dicono a Trenitalia. La verità è che sono treni su cui non si fa profitto. La società è costretta a farne circolare 32 al giorno perché inseriti nel cosiddetto «servizio universale», ossia il contratto di servizio con lo Stato che la obbliga a garantire alcuni collegamenti a fronte di un contributo economico pubblico. Nell’ultimo anno la riduzione complessiva dell’offerta, in termini di treni/ km, è stata del 18%, il numero di viaggiatori ha conosciuto una contrazione del 20%. E sulle rotte più gettonate (si fa per dire) si parla di una media che oscilla tra i 25 e i 90 viaggiatori al giorno. La situazione migliora nei periodi di vacanza, quando ci si avvicina al pareggio tra costi e ricavi (ai 32 treni ordinari se ne aggiungono infatti 26 periodici, impiegati nei fine settimana o per i picchi stagionali). Tra le rotte più frequentate ci sono quelle dalla Puglia verso Milano e viceversa, tra Lamezia e Roma, tra Catania e Roma. Ma sulle lunghe distanze, la concorrenza di soluzioni di viaggio più veloci e convenienti, come i voli low cost, ha reso il treno notturno una nicchia per pochi (37 mila i passeggeri nel 2011). Ma chi sono questi romantici viaggiatori? Persone che vogliono spendere poco o che hanno paura dell’aereo, e qualche uomo d’affari che ha necessità di arrivare la mattina presto, quando i voli non sono ancora disponibili. Ma anche famiglie con bambini che viaggiano condividendo un intero scompartimento con quattro cuccette. Ci sono poi i turisti che viaggiando in treno risparmiano una notte in albergo: per questo restano in piedi alcuni collegamenti internazionali (Parigi-Venezia e Parigi-Roma) che Trenitalia effettuerà insieme a Veolia, grazie a una joint venture costituita pochi mesi fa.