A CURA DI MARCO ZATTERIN, La Stampa 21/9/2011, 21 settembre 2011
COME STANNO I VECCHI PIGS (4)
Spagna: Madrid deve stringere i denti ma la maglia nera è un ricordo -
Sarà lo spirito del paese, o forse la tranquillità del premier Zapatero che ha già deciso di non chiedere agli elettori di riconfermarlo. Morale, nel 2010 la congiunta ispanica era in recessione e quest’anno, stando alle previsioni della Commissione Ue, crescerà dell’0,8%, dunque più di quanto faremo noi. Dopo aver pennellato di grigio il futuro dell’economia italiana anche gli economisti di Standard and Poor’s hanno ammesso che la Spagna ha dimostrato una «risposta più veloce» di quella dell’Italia alla crisi. La crisi è stata provocata dall’irrinunciabile leggerezza della finanza, lo scoppio di una bolla immobiliare e le difficoltà del sistema bancario ha fatto saltare gli assetti e gonfiato il debito. Durante l’estate il peggio lo ha evitato la Bce, che ha comprato i bond di Madrid per tenerne basso il costo. Il governo ha nel frattempo avviato un doloroso programma di risanamento ritenuto credibile dai più, gradito anche per qualche tocco espansivo (come il taglio dell’Iva sugli immobili). Il percorso verso la virtù resta però in salita. Il servizio del debito è alto e in giro c’è un disoccupato ogni cinque persone attive. Gli analisti sono convinti che, alla peggio, non sarà lei la prima della lista a finire nel mirino della speculazione. Nonostante tutto, il debito pubblico è al 65% del Pil. Poco più della metà di quello italiano.