Stella Pende, Chi, n. 40, 21/09/2011, pp. 90-99, 21 settembre 2011
A Bab Al Aziziya, ex residenza bunker di Muammar Gheddafi, ritrovate dagli insorti libici lo scorso 23 agosto incredibili foto di famiglia del rais che risalgono all’inverno 2005
A Bab Al Aziziya, ex residenza bunker di Muammar Gheddafi, ritrovate dagli insorti libici lo scorso 23 agosto incredibili foto di famiglia del rais che risalgono all’inverno 2005. [...] Gheddafi, nonno tenerissimo, imbocca due dei suoi nipotini davanti a una tavola che pare quella di un’osteria pugliese. […] Sdraiato per terra, viene cavalcato dai due bambini […]. Deve perfino fingersi raffreddato perché i piccoli possano curarlo e, giocando al dottore, gli mondino il potente nasone. Infine, dulcis in fundo, Gheddafi con gli occhiali da vista e la tuta Adidas che gioca al computer, mentre i figli Saif al-Islam e Saadi posano per un quadretto di famiglia. Insomma una carrellata di foto dove “lo scorpione velenoso di Sirte” fa seria concorrenza a nonno Libero (Lino Banfi nel celebre sceneggiato Un medico in famiglia). […] Domanda: può il mostro feroce che si racconta negli ultimi mesi nascondere tale insospettabile soavità? [….] “Un uomo, anche il più spietato, può aver mille colori che disegnano la propria anima. Anche a sua insaputa”, scriveva Marguerite Yourcenar. Verità celebrata in troppi esempi della storia: Hitler amava ricambiato i suoi canarini, Bokassa aveva un debole per i corvi che nutriva ogni mattina nelle gabbie, Saddam Hussein curava personalmente le rose bianche del suo giardino. Ma, a parte uccelli e roseti, nessuno di questi dittatori ha mai posseduto un album di famiglia tanto struggente. [v. FOTO ALLEGATE]