Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  agosto 04 Giovedì calendario

BELLA, COMODA E LOW COST COSÌ RINASCE LA CASA POPOLARE

La second life delle case popolari. Belle e possibili. Per anni sinonimo di casermoni, destinate a chi non aveva mezzi economici, ora risorgono sotto un´altra luce. Già il nuovo nome, l´anglofono social housing, è più moderno e allegro. Ispirate al modello nordeuropeo, dove il social housing coincide con uno stile di vita dignitoso e con pochi zeri, le nuove abitazioni mettono d´accordo edilizia popolare e qualità. Ideali per chi non ha capitali sufficienti per un appartamento classico, ma punta a qualcosa che non sia il Bronx o le Banlieue. In sintesi, recita uno slogan inglese, "luoghi in cui la gente voglia vivere e di cui sia orgogliosa". Soprattutto, speranza per chi non vuol indebitarsi a vita per acquistare una proprietà. A Milano una famiglia con un reddito di 25 mila euro l´anno, impiega quasi quarant´anni per acquistare un appartamento di 70 metri quadrati. E nell´esoso mercato immobiliare romano, per un micro nido di trenta metri quadrati servono 85 mila euro di mutuo.
Se di social housing si parla con entusiasmo da anni, l´argomento è spesso relegato a studi e dissertazioni da architetti. Ultimamente però sono molti a sostenere che possa essere il motore della ripresa edilizia. Tra gli altri Paolo Buzzetti, presidente dell´Ance: «Secondo i dati del nostro centro studi l´Italia ha bisogno di almeno 445 mila alloggi. La domanda arriva dalle fasce sociali più deboli: giovani coppie, anziani, studenti. Dopo anni di silenzio il nuovo piano per l´housing sociale, oltre a soddisfare il bisogno di case, permetterà la riqualificazione di aree urbane degradate. Il Cipe ha espresso parere favorevole su accordi tra ministero delle infrastrutture e alcune regioni, e questo potrebbe portare alla realizzazione di più di 15 mila alloggi». Un esperimento in tal senso è il grattacielo che sorgerà a Milano Bicocca: una torre che si avvale della consulenza di un veterano del design come Massimo Vignelli e che ha già vinto il premio Qualità Architettonica.
Il social housing, poi, sarà il protagonista del Madeexpo di Milano con la mostra di Social Home Desing "Abitare il futuro" che proporrà installazioni firmate di architetti e designer. E da Federlegno informano: «Un nuovo segmento di mercato dove pubblici e privati investiranno 10 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, per realizzare 50 mila nuovi alloggi sociali». Le case in mostra avranno lo scopo di comunicare ai visitatori il concetto che design, stili e prodotti italiani possono essere riferimento per progetti di social housing belli e a basso costo. Tra le novità, c´è l´esplosione degli "abachi", prodotti di arredamento che, pur mantenendo un´alta qualità, non superano una certa fascia di prezzo. Sono molte le aziende che puntano a realizzare cucine, mobili ed elementi di arredo con queste caratteristiche. È, anche in questo caso, una rivoluzione che parte dal basso ma che potrebbe essere un ottimo incentivo per la ripresa di un mercato in difficoltà.