Giulio Giorello, Corriere della Sera 04/08/2011, 4 agosto 2011
IL GENIO SI VEDE ANCHE AL BAGNO
Archimede di Siracusa è al bagno; ma ne schizza fuori e corre nudo per le strade urlando: «Eureka!» , che vuol dire «Ho trovato!» . Ha intuito la legge dell’idrostatica: un corpo immerso in un liquido perde in peso tanto quanto è il peso del volume di liquido spostato. Così Archimede riuscì a smascherare un orafo che aveva messo dell’argento in una corona «d’oro» destinata al sospettoso tiranno Ierone II. Diventato popolare per i servigi alla città natale, Archimede mescolava buona sorte e spregiudicatezza, disposto com’era a utilizzare qualsiasi cosa per dimostrare una verità matematica! La fortuna lo abbandonò quando le truppe del console Marcello saccheggiarono Siracusa: un soldato penetrò nella casa del matematico «concentrato su una figura geometrica, oltre che con la mente anche con gli occhi» . Archimede gli avrebbe ingiunto di lasciarlo lavorare in pace; l’altro, adirato, l’avrebbe ucciso. Lo storico Plutarco annota che Marcello ne fu «profondamente addolorato» .
Giulio Giorello