R. Fe., Il Sole 24 Ore 3/8/2011, 3 agosto 2011
LA CAMERA RIAPRE SOLO IL 12 SETTEMBRE
Risparmi per 150 milioni di euro nel triennio 2011-2013 e l’impegno ad abolire in futuro gli assegni vitalizi: dalla prossima legislatura i deputati avranno un sistema previdenziale analogo a quello dei "normali" cittadini. È l’effetto del bilancio approvato ieri dalla Camera con i soli voti contrari dei Radicali e dell’Idv che chiedeva l’abolizione immediata dei vitalizi, bocciata dal presidente della Camera Gianfranco Fini perché incostituzionale. Ma nel giorno del taglio dei costi, l’attenzione è calamitata da altro: la chiusura estiva del "Palazzo" fino al 12 settembre per consentire a un gruppo di 170 parlamentari (di entrambi gli schieramenti) di partecipare al pellegrinaggio in Terrasanta di sei gironi (6-9 settembre), organizzato dal vicepresidente della Camera Maurizio Lupi.
La decisione è stata presa dalla conferenza dei capigruppo: invece del 5, quando cominceranno a riunirsi di nuovo le commissioni parlamentari, l’aula della Camera resterà chiusa una settimana in più. Protesta il Pd: «Avevamo proposto – ha detto Franceschini – di iniziare anche con l’Aula il 5 settembre, anticipare l’inizio dei lavori, perché ci sembrava doveroso. Ma la maggioranza non ha voluto». Niente da fare. Il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha ribattuto che la decisione è stata frutto di una «valutazione seria». Per «rispetto» verso i parlamentari-pellegrini si è «ritenuto di iniziare le sedute dell’Aula la settimana».
Risultato: per i deputati l’ultimo compito sarà ascoltare oggi l’intervento del premier Silvio Berlusconi, poi "liberi tutti". Ci si rivede, almeno in Aula, tra 40 giorni. Una pausa lunga che stona in un momento turbolento per il Paese e che è stata oggetto di imemdiate critiche. Vano il tentativo dell’organizzatore Lupi di spegnere l’incendio delle polemiche spiegando che «qualora si volessero anticipare i lavori della Camera, la data del pellegrinaggio sarebbe anch’essa anticipata senza alcun problema». Oggi il presidente Fini consulterà la maggioranza per chiedere un ulteriore "ripensamento" sul calendario.