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 2011  agosto 03 Mercoledì calendario

UN FIUME DI TANGENTI PER RENDERE EDIFICABILI I TERRENI COSÌ LA CORRUZIONE DILAGA NEI COMUNI DEL MILANESE - MILANO

«Una solfatara». Zampilli di lava che spuntano qua e là all´improvviso, senza nessun ordine predefinito. «La corruzione oggi è così», spiega un magistrato milanese che ha vissuto in prima persona Tangentopoli. «Non si ruba solo per il partito, spesso con la politica si cerca oggi un arricchimento personale. E lo si può fare ovunque, al centro come in provincia».
Ogni occasione può essere buona per mettere le mani su un bel gruzzolo di soldi, ovunque si presenti l´opportunità. Sesto San Giovanni, Cassano, Monza, Buccinasco e Cassina De Pecchi, basta avere a disposizione un terreno sul quale pende una concessione edilizia, un cambio d´uso (perché - si sa - i soldi si fanno col mattone), per attivare una "consulenza" ben remunerata. È diventata quasi una prassi nell´Hinterland milanese, tanto che qualcuno ha pensato bene di farne una professione.

Il metodo "Ugliola"
È lo stesso architetto, Michele Ugliola, a spiegare come funziona. Lui è indagato dalla procura di Milano per aver emesso fatture false a fronte di operazioni inesistenti all´immobiliarista Luigi Zunino e all´imprenditore delle bonifiche Giuseppe Grossi nell´ambito nell´inchiesta sull´Immobiliare Cascina Rubina che operava sull´ex area Falck di Sesto San Giovanni e in quella sulla corruzione del sindaco di Cassano d´Adda, Edoardo Sala. In entrambe sembra avere avuto il ruolo di interfaccia con le autorità locali per gli imprenditori che avanzavano progetti edilizi. La sua specialità sarebbe stata quella di far correre le pratiche. È in un interrogatorio del 12 luglio scorso, condotto davanti al procuratore aggiunto Alfredo Robledo e riassunto nella recente ordinanza che ha confermato il carcere per Sala, che Ugliola descrive il suo lavoro.

Il VERBALE
«Ugliola - scrivono i giudici del Tribunale del Riesame - chiama in correità il sindaco Sala e ammette di aver consegnato tangenti costituite da somme di denaro in contanti, in buste e in altri contenitori, ad esempio di Dvd. Racconta che il sindaco appena eletto propose a lui e Leuci (Gilberto, socio di Ugliola ndr) un accordo secondo il quale Sala si sarebbe interessato che venissero ottenute tutte le modifiche edilizie e urbanistiche che potevano essere di interessi di privati, e loro (Leuci e Ugliola) avrebbero seguito i privati interessi». E seguirli significava diventarne "consulenti" e fatturare parcelle. «Sala - continuano i giudici - indicò loro le somme che avrebbero dovuto richiedere per l´ottenimento di queste modifiche ai terzi interessati, e che sarebbero state spartite tra loro: il 70% a Sala, il 30% da dividere tra Ugliola e Leuci».

"così fan tutti"...
Il metodo è tanto semplice che serve poca esperienza per impararlo e ancora meno per metterlo in pratica. A Monza, non succede nulla di diverso rispetto a Sesto o a Cassano. Qui il sostituto procuratore Giordano Baggio indaga su una presunta tangente di 220mila euro versata tra il 2008 e il 2009 dall´imprenditore edile Filippo Duzioni all´ex assessore regionale Massimo Ponzoni, ai tempi coordinatore provinciale del Pdl per il suo lavoro di intermediatore con il mondo politico locale. Ponzoni avrebbe dovuto intercedere presso il vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza, Antonino Brambilla, e l´ex assessore alle società partecipate dall´ente, Rosario Perri, per cambiare la destinazione d´uso di alcune aree trasformandole da agricole in edificabili.

...e alcune varianti
Ma per fare soldi, le vie sono infinite. A Buccinasco, il sindaco Loris Cereda, eletto nel Centro Destra con l´appoggio di Comunione e Liberazione, pur non disdegnando, secondo l´accusa, mazzette per facilitare alcune operazioni immobiliari, si faceva pagare da chi riceveva appalti del Comune per il noleggio di auto di lusso. Non era raro vederlo sfrecciare per Buccinasco a bordo di Ferrari o Bentley. A Cassina de´ Pecchi, invece, il capo dell´area finanziaria del Comune, non chiedeva niente a nessuno, perché usava direttamente i soldi dell´ente per comprarsi vestiti e fiori. Le fuoriuscite le giustificava come rimborsi Ici per aziende che, purtroppo per lei, non risedevano nemmeno nel Comune di Cassina.