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 2011  agosto 03 Mercoledì calendario

Parlamento affollato ma le spese sono nella media europea - Se volessimo adeguare il numero dei nostri deputati ai parametri europei, come il governo ha auspicato (ma senza prendere decisioni stringenti), il loro numero crollerebbe subito dagli attuali 630, a 460 se volessimo adeguarci all’esempio della Germania o a 540 se optassimo per il modello Francia

Parlamento affollato ma le spese sono nella media europea - Se volessimo adeguare il numero dei nostri deputati ai parametri europei, come il governo ha auspicato (ma senza prendere decisioni stringenti), il loro numero crollerebbe subito dagli attuali 630, a 460 se volessimo adeguarci all’esempio della Germania o a 540 se optassimo per il modello Francia. E questo costituirebbe già, di per sé, un risparmio e un taglio ragguardevole ai costi della politica. Ma il dato in sé non deve farci ritenere che le nostre assemblee parlamentari siano care e pletoriche rispetto a quelle degli altri paesi europei, perché - per esempio - se per le spese correnti la nostra Camera dei Deputati è la più dispendiosa d’Europa (724 milioni l’anno contro i 576 della Germania e i 473 della Francia) è anche vero che il costo unitario per ogni seduta è a Roma un quinto di quanto non sia a Berlino. Insomma: non in tutto siamo i peggiori e non sempre siamo i meno oculati nelle spese per la politica. La Presidenza della Camera dei Deputati, lo scorso 2 marzo, preoccupata per la montante protesta che sale dal paese per le spese degli organi elettivi, ha deciso di indagare sui costi della politica e ha incaricato la Fondazione Italiadecide, di cui è presidente Luciano Violante, di condurre una indagine comparativa che tenesse conto non solo delle spese sostenute dai vari parlamenti in Europa e che - soprattutto suggerisse possibili risposte a questo problema. La Fondazione, dopo aver costituito un gruppo di lavoro tecnico e di differente orientamento ideale, consegnerà i risultati a fine settembre, ma ha diffuso - per intanto - un rapporto di medio termine, da cui traiamo i dati sopra riportati. Tra i grandi Stati europei - si evince dall’indagine - solo il Regno Unito ha più deputati di noi: 650, contro 630, ma l’assemblea nazionale francese ne ha 577 e il Congresso spagnolo 350. Se però rapportiamo questi numeri alla popolazione che rappresentano, si capisce che la Germania e la Spagna hanno 0,76 deputati ogni 100 mila abitanti, mentre la Francia ne ha 0,89. E noi? 1,04. Da qui il fatto che se volessimo adeguare il rapporto popolazione-deputato a Francia o Germania, avremmo - per l’appunto - 540 o 460 deputati, rispettivamente. Quanto ai membri del governo, gli estremi sono rappresentati da Gran Bretagna (124 membri) da un lato e Francia (34) dall’altro. Noi, con 63 membri siamo nella media (Germania 69, Spagna 67). Ma questo solo perché ci siamo dimenticati i 107 tra ministri e sottosegretari del Governo Prodi bis. La nostra Camera, però, spende molto più delle istituzioni consorelle d’Europa: 724 milioni di spese correnti, contro i 576 del Bundestag, i 498 della House of Commons e i 473 dell’Assemblée Nationale. Una cifra che però non deve farci spaventare se consideriamo il costo unitario di ogni giornodi assemblea: 4 milioni e 763 mila euro, quando la Germania (che evidentemente fa meno sedute) spende quasi il doppio (8 milioni 350 mila). Se però ai lavori dell’Assemblea uniamo quelli delle Commissioni, il costo unitario per seduta fa della nostra Camera l’istituzione più parsimoniosa in Europa: quasi 161 mila euro al giorno, contro i 734 della Germania.