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 2011  agosto 02 Martedì calendario

COME SPENDONO GLI ITALIANI: UN EURO SU 10 PER LA MINERALE —

Gli italiani risparmiano. Anche sugli alimentari. Ma sull’acqua no: minerale dev’essere, costi quel che costi.
Un’indagine svolta da Last Minute Market, società della facoltà di Agraria di Bologna, rende bene l’idea: per chi beve solo minerale, l’acqua vale poco meno del 10 per cento dello scontrino del super. E gli italiani che non rinunciano a bere dalla bottiglia sono tantissimi. Nonostante il nostro Paese parta da consumi procapite molti elevati. Secondi solo a quelli di Emirati Arabi e Messico.
«I consumi di minerale si sono ridimensionati nell’ultimo anno appena dell’ 1,5-2 per cento— fa il punto Ettore Fortuna, presidente di Mineracqua, associazione che rappresenta le aziende che imbottigliano l’acqua minerale —. Un risultato per noi molto positivo. Ottenuto nonostante la crisi. E la comunicazione-contro che in questi mesi è stata davvero pressante» .
I marchi della minerale hanno dovuto fare i conti con gli ambientalisti («La minerale inquina perché comporta la produzione di bottiglie di plastica di cui si potrebbe fare a meno» ). E con le associazioni dei consumatori («Con il rubinetto si risparmia» ). «L’unica certezza è che non possiamo più permetterci certi sprechi e che bisognerebbe lavorare insieme per ridurli» , constata Andrea Segré, presidente della facoltà di Agraria di Bologna oltre che di Last Minute Market, società partecipata dalla stessa università insieme con docenti e ricercatori. «Ci sono contraddizioni non più tollerabili in epoca di risorse scarse — continua Segré —. Un esempio per tutti: non è possibile che nei rifugi sul monte Cimone, dove si imbottiglia un’ottima acqua, venga servita la minerale che arriva dal parco del Pollino, in provincia di Potenza. Che senso ha? L’acqua dei rubinetti è ottima. Chi proprio non la ama dovrebbe quantomeno privilegiare le fonti più vicine a casa propria» .
Tornando alla ricerca, secondo i nutrizionisti dell’Università di Bologna, un uomo di 35 anni che consuma 2.300 calorie al giorno ha bisogno di un litro e mezzo d’acqua nelle ventiquattr’ore. Per comprarla — rigorosamente minerale — si spendono 4,2 euro alla settimana, pari al 9,4 per cento della spesa alimentare complessiva distribuita su sette giorni (in tutto poco meno di 45 euro). La situazione varia da regione a regione. La stessa minerale vale il 12 per cento della spesa in Molise, «solo» il 6 per cento in Umbria. Dal canto suo Last Minute Market ha dato il via a una campagna contro gli sprechi d’acqua— sponsor Eni e Unicredit— con iniziative a Bologna il prossimo 15 ottobre e a Bruxelles il 9 novembre. «L’obiettivo è ottenere che l’Unione europea dichiari il 2013 anno contro gli sprechi» , aggiunge Segré.
Ma i marchi della minerale non hanno nessuna intenzione di diventare i parafulmini della lotta all’inquinamento. «Il 15 per cento dell’acqua in bottiglia è trasportato via treno contro il 5 per cento degli altri alimentari — si scalda il presidente di Mineracqua —. Le aziende del nostro settore cercano davvero di fare la propria parte. Per inquinare meno vorremmo far viaggiare anche di più l’acqua in treno. Ma sono le Ferrovie a dirci di no. La verità è che il nostro Paese investe tanto sull’Alta velocità. E pochissimo per il trasporto merci» . Ma questa è un’altra storia.
Rita Querzé