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 2011  agosto 02 Martedì calendario

E LE GRANDI BANCHE COMINCIANO A TAGLIARE POSTI. COMINCIA L’HSBC, A CASA IN 30 MILA —

Le banche d’investimento europee non hanno ancora smesso di soffrire. Dopo la cura dimagrante di 230 mila posti di lavoro dall’inizio della crisi finanziaria dei mutui subprime, ora arriva l’annuncio di una nuova ondata di licenziamenti: quasi 40 mila il totale dei tagli nei piani di riorganizzazione varati da tre dei maggiori istituti del Vecchio Continente, Hsbc, Ubs e Credit Suisse. Hsbc Holdings ha pianificato 30 mila uscite da qui al 2013 su un totale di 296 mila dipendenti (alla fine del primo semestre di quest’anno). La banca londinese ha chiuso il primo semestre 2011 con un utile netto in crescita del 36%a 9,2 miliardi di dollari ma ha pure annunciato una vasta ristrutturazione che punta a realizzare risparmi per 3,5 miliardi di dollari nel giro di due anni anche attraverso la chiusura di una serie di uffici. La crisi delle banche d’affari— con gli istituti che stanno reagendo al calo dei ricavi da contrattazione e alle preoccupazioni per l’impatto della crisi del debito — potrebbe presto portare a ulteriori riduzioni. Alcuni analisti della City calcolano che nel solo distretto finanziario di Londra rischiano di venire eliminate entro la fine dell’anno fino a 16 mila posizioni. La situazione delle banche svizzere non è migliore. Ubs ha annunciato 5 mila licenziamenti, circa il 4%dei suoi 50 mila dipendenti. L’istituto di credito ha quasi dimezzato l’utile nel secondo trimestre e tra le strategie di intervento pensa anche alla vendita di parte delle attività di gestione dei grossi patrimoni negli Usa. Sempre i conti— un calo dell’utile a 768 milioni di franchi svizzeri rispetto al miliardo atteso dagli analisti— hanno spinto Credit Suisse a 2 mila tagli. Ma anche la britannica Barclays sembra pronta a ricorrere a drastiche riduzioni di personale e di costi.
Fr. Bas.