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 2011  agosto 01 Lunedì calendario

“La crisi fa paura Le ferie degli italiani sono cambiate” - Professor Giuseppe Roma (direttore del Censis, centro studi Investimenti Sociali), il weekend da bollino nero è scivolato via tranquillo

“La crisi fa paura Le ferie degli italiani sono cambiate” - Professor Giuseppe Roma (direttore del Censis, centro studi Investimenti Sociali), il weekend da bollino nero è scivolato via tranquillo. Gli italiani hanno imparato a fare le partenze intelligenti? O forse non partono proprio più? «Intanto bisogna dire che questa concentrazione delle vacanze nel mese di agosto è una tradizione antica, legata a quando le grandi fabbriche del Nord chiudevano e i migranti del Sud tornavano a casa. Oggi evidentemente non chiude più nulla, quasi nessuno è obbligato a fare le ferie in questo periodo. Poi, per quanto riguarda questo fine settimana, credo abbia avuto un peso anche il cattivo tempo. E infine bisogna ricordare che stiamo parlando di una minoranza di italiani: il 60% non fa le vacanze nel periodo estivo». Già: sono i risultati di un’indagine di Censis e Confcommercio appena diffusa... «Sono circa 24 milioni le persone che vanno in vacanza tra giugno e settembre. La percentuale è più o meno uguale all’anno scorso, ma la differenza è che, di quelli che partono, il 20% dichiara di fare vacanze più brevi». E il restante 60% perché non parte in estate? «In gran parte per risparmiare: c’è chi non ha soldi per farlo, ma c’è anche chi li ha ma sceglie un atteggiamento cautelativo. Non ha un effetto diretto la crisi ma l’incertezza della crisi. C’è un clima di instabilità economica: sentire che l’America può fallire inevitabilmente preoccupa. Ma c’è anche chi non parte per scelta, così come ci sono i professionisti della vacanza non agostana, che scelgono un altro periodo dell’anno». Di crisi però si parla da qualche anno: dal punto di vista delle vacanze il 2011 è peggio degli anni scorsi? «Il problema è che noi da 11 anni cresciamo pochissimo. Abbiamo resistito bene al 2008-2009, ma speravamo in un 2010-2011 di ripresa, invece ci troviamo in uno stato di incertezza. Il problema non è tanto nei numeri, ma nel fatto che questa situazione si sta prolungando. Da un’indagine sui consumi abbiamo rilevato come gli italiani attingano ai risparmi messi da parte: non si può andare avanti così. Penso che dobbiamo metterci tutti un po’ in gioco: altrimenti l’impressione è che continueremo a galleggiare».