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 2011  agosto 01 Lunedì calendario

L’INTELLIGENZA? SIAMO AL MASSIMO

Noi uomini apprezziamo molto l’intelligenza, forse oltre i suoi meriti effettivi, e pensiamo di essere, grazie allo sviluppo del nostro ingegno, la cosa meglio riuscita dell’evoluzione biologica, e magari «il fine ultimo» dell’evoluzione stessa.
Qualcuno si interroga sul futuro della nostra intelligenza, vale a dire su come potremmo diventare. Un articolo di ricercatori di Cambridge sembra raffreddare i nostri entusiasmi e «condannare» il nostro cervello a rimanere al più quello che è, «per raggiunti limiti» di sviluppo.
Due sono gli argomenti addotti da questi scienziati. In primo luogo per aumentare la nostra capacità intellettuale senza che il nostro cervello raggiunga proporzioni esorbitanti, dovremmo avere cellule nervose, e in particolare i neuroni del cervello, sempre più piccoli. E questo è quasi impossibile. In secondo luogo la materia cerebrale consuma uno sproposito di energia. Pur rappresentando solo il 2%del peso del nostro corpo, il cervello consuma il 20%del nostro bilancio energetico. In parole povere, il cervello ci costa troppo, e non è affatto detto che la spinta evolutiva debba seguire la via della sua espansione, considerando soprattutto che esistono tanti altri parametri biologici e quindi tante altre proprietà del nostro essere da prendere in considerazione.
Effettivamente i neuroni sono molto piccoli e molto densamente «impacchettati» . Ce ne sono 100 miliardi circa nel nostro cervello e questi devono essere «serviti» e accuditi da un numero ancora maggiore di cellule di contorno, le quali «non pensano» , ma ci permettono di pensare. Non è solo il numero di neuroni che impressiona, ma anche la complessità dei collegamenti che li tengono in contatto tra di loro. Questi agiscono a media distanza e a brevissima distanza. Quelli a media distanza, gli assoni, che assicurano un proficuo «colloquio» tra le diverse aree del cervello, sono così estesi da misurare complessivamente 4 chilometri di lunghezza ogni millimetro cubo della nostra materia cerebrale. Quelli a brevissima distanza, i bottoni sinaptici o semplicemente sinapsi, sono complessivamente qualcosa come un milione di miliardi già oggi. Non c’è quindi molta speranza di poter ulteriormente miniaturizzare il tutto.
Queste considerazioni, unite a quelle sul dispendio energetico, sembrano lasciare poco margine a una espansione delle nostre capacità mentali, anche in un futuro remoto. Naturalmente, nella scienza mai dire mai. Se non può ragionevolmente aumentare il numero delle cellule del cervello e delle loro connessioni, potrebbe sempre migliorare la connettività delle stesse, con una più efficace distribuzione dei compiti e una migliorata comunicazione fra i diversi «moduli» che sostengono l’intelligenza umana, la quale si badi bene è tutto fuor che chiaro che cosa sia. Con tutto il nostro cervellone, infatti, non siamo stati capaci di accordarci su una definizione scientifica di intelligenza. Forse un po’ più di intelligenza non farebbe male.
Edoardo Boncinelli