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 2011  agosto 01 Lunedì calendario

LA CASTA CHE NON VUOLE PAGARE LE MULTE

«Solo a me ne sono state notificate quindici e spero che sia finita qui» . I più vivi complimenti a Luisa Serato, presidente leghista del Consiglio provinciale di Padova, bersagliata dalle multe per essere passata in macchina sulla corsia preferenziale. I nostri complimenti a lei e agli altri consiglieri e assessori che si sono fatti pizzicare dalle telecamere installate dal Comune a compiere la stessa identica infrazione: di contravvenzioni, ha riferito il Mattino di Padova, ne sono già arrivate cinquanta ma la previsione è che raddoppino almeno.
Un assessore se n’è viste recapitare una decina, diciotto un consigliere… Ma i complimenti sono dovuti non soltanto per l’enorme numero di infrazioni compiute da persone che dovrebbero rappresentare una istituzione come la Provincia: per quanto da molti considerata inutile, pur sempre un’istituzione. Il fatto è che quelle multe nessuno dei politici destinatari le vuole pagare. Ed è scoppiata una rivolta. Non per l’importo, che comunque non è proprio trascurabile: 93 euro e 40 centesimi. Ma per principio. Lasciamo perdere le pietose giustificazioni che riguardano l’aspetto tecnico del divieto («non lo sapevamo… non ci hanno avvertiti… siamo stati colti di sorpresa…» ): la cosa che colpisce è la sbalorditiva motivazione politica. «Ci risultava che chi avesse cariche istituzionali potesse passare» , ha spiegato al giornale Luisa Serato. Che sta già preparando i ricorsi da presentare alla prefettura, e oggi incontrerà il capo dei vigili che hanno stilato le decine di verbali. Prevedendo le inevitabili critiche, la presidente del Consiglio provinciale ha messo le mani avanti: «Sia chiaro. Non chiediamo privilegi» . C’è da scommetterci. E i privati cittadini multati per aver commesso la stessa infrazione? Il ricorso varrà anche per loro?
I riflettori dell’opinione pubblica indignata per i costi, ma anche per la sfacciata arroganza di certi nostri rappresentanti, sono puntati soprattutto sul Parlamento. Ed è comprensibile. Spesso però sfugge quello che accade in periferia, dove la cattiva politica opera indisturbata. Nelle Regioni, nelle Province e in certi Comuni la regola del «tutti sono uguali, ma qualcuno lo è di più» è purtroppo ancora più diffusa. E questo, si badi bene, vale per tutta Italia. Luisa Serato ascolti il nostro consiglio: pagate quelle contravvenzioni, lasciate perdere i ricorsi. Ne avreste soltanto da guadagnare.
Sergio Rizzo