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 2011  agosto 01 Lunedì calendario

fare Inseguimento sul raccordo: la polizia uccide stalker in fuga di Enrico Gregori ROMA - Quei botti che alcuni dicono di aver sentito, i segni visibili della rabbia

fare Inseguimento sul raccordo: la polizia uccide stalker in fuga di Enrico Gregori ROMA - Quei botti che alcuni dicono di aver sentito, i segni visibili della rabbia. L’inseguimento e poi la morte. Questa la sintesi di una notte di tragedia e di follia che si conclude con due colpi di pistola sparati da un agente delle volanti. Un proiettile uccide Bernardino Budroni, 40 anni, che era un uomo in fuga e in preda a una collera implacabile. Budroni, pregiudicato per rapina e stalking, ha da tre mesi una relazione sentimentale con una coetanea che abita in via Quintilio Varo 136, al Tuscolano. Un rapporto che la donna definisce tempestoso, insopportabile a causa delle frequenti esplosioni di rabbia di Bernardino. E venerdì, verso mezzanotte, l’uomo va da lei e si scatena con l’ennesima scenata di gelosia. Lei corre al commissariato Romanina e racconta che Budroni è andato di nuovo in via Varo a fare il diavolo a quattro perché non si rassegna alla fine della storia. Ma non scattano denunce. La donna si limita a una segnalazione ed è contenta dell’arrivo in via Varo dei suoi genitori che la vengono ad assistere. La polizia, però, preferisce scortarla fin sotto casa e rimanere lì per una mezz’oretta, nel caso Bernardino si ripresentasse. E lui, infatti, ritorna proprio quando la volante ha da poco smesso la sorveglianza. Budroni devasta l’androne del palazzo a colpi di punteruolo e di mazzetta da muratore. Spacca anche la porta della donna, finché il padre di lei non esce per affrontare Budroni. Ma Bernardino tenta di aggredire l’uomo che si rifugia in ascensore. Budroni perde definitivamente il controllo e si accanisce con il punteruolo e con il martello sulla porta della cabina. A questo punto, come hanno raccontato alcuni inquilini, si sentono «due o tre botti». L’ipotesi dei carabinieri è che Budroni abbia sparato qualche colpo a salve con una pistola replica di Beretta. Stavolta partono le chiamate al 113 e al 112. Sono quasi le quattro di mattina e comincia la caccia all’uomo. Budroni è salito nella sua Ford Focus per fuggire dal Tuscolano e rifugiarsi, molto probabilmente, nella sua casa a Fonte Nuova. Infatti si immette sul Raccordo e sulle sue tracce corrono volanti e gazzelle. Due macchine della polizia vengono speronate dall’uomo che, poi, tenta di buttare fuori strada anche una vettura dei carabinieri. Su una macchina del Reparto Volanti, a fianco del pilota, c’è un giovane agente che presta servizio nella caserma «Maurizio Giglio» di via Guido Reni. Siamo quasi all’uscita 11 del Raccordo, al Nomentano. La volante si affianca alla Focus di Budroni e l’agente estrae la pistola, spara due colpi. All’improvviso la macchina di Budroni rallenta, fino a fermarsi. Bernardino si accascia, perde sangue. Un proiettile lo ha colpito al fianco sinistro. In poco tempo arriva l’ambulanza che lo porta al Sandro Pertini. Ma Budroni non ce la fa, e all’alba muore. Sulla sua Focus c’è un foro di proiettile nella parte bassa dello sportello dietro a quello del guidatore. Questo particolare avvalorerebbe la ricostruzione fatta dall’agente che ha sparato. Ossia che la Focus avesse speronato due macchine della Polizia e una dei Carabinieri. Prima dello svincolo Gra per Mentana, una gazzella dei carabinieri aveva poi sorpassato la macchina di Budroni per mettersi in mezzo alla carreggiata e bloccare il fuggitivo. Ma Budroni non si fermava e l’agente ha temuto che volesse investire i militari. Il poliziotto ha detto di aver preso la pistola e di aver mirato alle gomme. I carabinieri hanno confermato di aver sentito due spari e di aver visto che la Focus di Budroni urtava il guard-rail. Nella macchina della vittima, sono stati ritrovati il punteruolo, il martello e la replica di Beretta. Le indagini, affidate ai carabinieri della compagnia Montesacro, sono coordinate dal pubblico ministero Giorgio Orano che ieri pomeriggio ha ascoltato l’agente che ha sparato. Il poliziotto ha circa trent’anni e da otto è in polizia dove ha sempre svolto «compiti operativi senza essere mai stato rimproverato di nulla». Come atto dovuto, è indagato per omicidio colposo. (Ha collaborato Giulio De Santis) Domenica 31 Luglio