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 2011  giugno 28 Martedì calendario

L’INTER E POCHE ALTRE. BENVENUTI NEL CLUB DEI «MAI STATI IN B»

Ridono giù alla Boca e non hanno pietà. «Si può finire più in Basso di così?», domandano in una foto due pulcini con la maglia del River Plate. Galline (o Polli) è il soprannome affibbiato ai biancorossi dai tifosi rivali e ai nemici di sempre non è mai parso più attuale di oggi. Il dispiacere di non giocare il Clasico, una delle sfide più entusiasmanti del mondo, è nulla in confronto alla gioia di vederli nell’aBisso. Però attenzione, gente del Boca, scrive un tifoso del River su Twitter: «Quello che è successo a noi potrebbe succedere anche a voi».
E non solo perché Boca inizia per B. È un augurio, ma anche una verità storica. Se è vero che gli Xeneizes e l’Independiente rimangono adesso le uniche due squadre mai retrocesse dalla Primera Division, è altrettanto vero che il dramma è sempre in agguato, come sanno bene altre due grandi del calcio argentino: il San Lorenzo cadde nel 1981; il Racing nel 1983, addirittura nello stesso anno in cui l’altra squadra di Avellaneda, l’Independiente, vinse il titolo (e vista così, è persino peggio di ciò che è accaduto al River).
Questo per dire che il club dei grandi club mai stati in B è molto ristretto e una svista può capitare anche ai migliori. In Italia, si sa, l’unica ad aver giocato sempre gli ottanta tornei disputati finora è l’Inter. Rischiò vagamente una volta, nel 1994, quando finì 13 ª, ma prima e poi restò sempre a galla. Come la Juve, naturalmente, la quale nel 2006 finì in B non sul campo ma in seguito a Calciopoli e risalì prontamente l’anno dopo. La Roma è retrocessa una volta nel 1952 (promozione immediata), mentre il Milan è la famosa grande che cadde due volte: prima, nel 1980, finì in B per illecito sportivo; poi, due anni dopo, per (de) meriti sportivi, e non la consolò certo la Mitropa Cup.
In Spagna il club d’élite conta tre iscritti: il Real Madrid, il Barcellona e l’Athletic Bilbao. I baschi sono una grande in disarmo: hanno vinto 8 campionati, 23 Coppe di Spagna e 1 Supercoppa europea, ma dal 1984 non festeggiano nulla e nel 2007, con un 17 ° posto, sono riusciti a conservare la verginità per un pelo. Meglio che niente.
In Germania resistono il Bayern Monaco, il Bayer Leverkusen e l’Amburgo, per il quale il record è un tale motivo di vanto che nella homepage del sito Internet scorre, aggiornato al secondo, il tempo trascorso ininterrottamente in Bundesliga: 47 anni, 308 giorni eccetera eccetera.
Il club d’élite è addirittura vuoto in Inghilterra, dove anche i grandi hanno conosciuto almeno una volta l’onta della retrocessione. La più lunga militanza in Premier League (che fino al 1992 si chiamava First Division) è dell’Arsenal, stabile fra i grandi dal 1919. Il Manchester United è in Premier League dal 1976 dove risalì dopo un anno in Second Division. Prima era retrocesso nel 1922, 1931 e 1937. Il Liverpool resiste tra i grandi dal 1962, l’anno in cui venne promosso dalla Second Division dov’era precipitato nel 1954.
Più ovvie certe imprese in campionati storicamente sbilanciati. In Scozia al ristretto club appartengono Celtic e Rangers. In Portogallo Benfica, Porto e Sporting Lisbona. In Francia soltanto il Paris St. Germain, che però (figlio di fusioni e complesse vicende societarie fra il 1970 e il ’ 73) gioca nella Ligue 1 solo dal 1974. Detto senza gufare, c’è ancora tempo...