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 2011  giugno 28 Martedì calendario

LA UE PUNTA AL MERCATO UNICO «VELOCE»

Mentre la Tav Torino-Lione divide le coscienze in Italia, la volontà politica di Bruxelles è quella di andare verso un mercato unico del trasporto Alta velocità (Av) in Europa, potenziando i collegamenti transfrontalieri e assicurando l’interoperabilità tra le varie reti nazionali. La liberalizzazione del traffico internazionale passeggeri dal 1° gennaio 2010 è l’esempio concreto di tale volontà.

Secondo il Quaderno 1 dell’Ufficio studi di Ntv, l’Unione europea prevede un’ulteriore crescita delle linee Av sino a 11mila chilometri nel 2015 (1,8 volte a rete del 2010), 15mila chilometri nel 2020 (2,4 volte la rete attuale) e 21mila chilometri nel 2030 (3,3 la rete attuale). I collegamenti creati tra Belgio, Francia, Regno Unito, Germania e Olanda hanno dato vita a una rete europea, dove i treni ad Alta velocità riescono a operare su una rete unica. L’interoperabilità è il concetto chiave che si è affermato negli scorsi dieci anni in Europa.

La costruzione di linee Av nel nostro continente aveva da inizio interessato lo sviluppo delle diverse reti nazionali. In primo luogo la Francia e in seguito Germania, Italia e Spagna hanno, nel corso degli ultimi due decenni, aumentato l’estensione di linee Av all’interno dei propri confini. La Francia, in particolare, è stata leader nella costruzione dell’infrastruttura Av, con la particolarità di dedicare la propria linea al traffico passeggeri, escludendo quello merci. Lo scorso decennio ha registrato un forte sviluppo della rete tedesca. Successivamente, grazie alla volontà dell’Unione europea e ai suoi finanziamenti, vi è stato un cambio di direzione. Lo sviluppo delle linee ha riguardato sempre di più i collegamenti tra Paesi, cercando di superare il problema dell’interoperabilità. In effetti, il decennio 2001-2010 è stato caratterizzato dai collegamenti transfrontalieri e dai programmi di investimento spagnoli (alla fine di quest’anno, il Paese iberico sarà leader in Europa per numero di chilometri di linea Av, superando anche la Francia).

Ora l’obiettivo dalla Ue, segnala sempre il Quaderno 1 di Ntv, è di permettere ai cittadini europei di utilizzare il treno come mezzo di trasporto tra i diversi Paesi. I prossimi anni vedranno ancora un maggior sviluppo dei collegamenti internazionali, grazie alla costruzione di nuove linee Av che renderanno possibile la circolazione dei treni tra Spagna e Francia e, successivamente, tra Francia e Italia (progetto Tav). I Governi europei dunque stanno investendo in nuove linee Av, cosa che pone l’Europa al momento come il leader mondiale sia in termini di numero di chilometri in esercizio sia, al pari del Giappone, di tecnologie. Tuttavia i grandi investimenti in atto e programmati nel continente asiatico sono tali che nel giro di pochi anni l’Asia diventerà la zone di riferimento per il settore: proprio ieri si è tenuto il viaggio inaugurale del supertreno Pechino-Shangahi. Il servizio di linea tra le due megalopoli cinesi scatterà il prossimo 1° luglio.

Tornando all’Europa, va sottolineato il ruolo centrale svolto dallo Stato per lo sviluppo della rete infrastrutturale Av. In qualche caso lo sviluppo può essere in parte affidata ai privati, con la partnership pubblico-privato. Questo è l’esempio della linea Av portoghese, attualmente in costruzione, con un ruolo importante dei privati. Tuttavia gli investimenti privati non possono sostituire completamente il ruolo dello Stato nel promuovere e finanziare i programmi di investimento per l’Alta velocità.