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 2011  giugno 28 Martedì calendario

Oddio, ci risiamo: boicottano. Hanno cominciato prim’ancora che partisse, con una pagina Facebook intitolata «Shakira, dì no all’apartheid» (dove l’apartheid, secondo i 1

Oddio, ci risiamo: boicottano. Hanno cominciato prim’ancora che partisse, con una pagina Facebook intitolata «Shakira, dì no all’apartheid» (dove l’apartheid, secondo i 1.500 internauti contattati, sarebbe quello che Israele pratica verso i palestinesi). Hanno ricominciato ora che è ripartita. Invano: lei che per esteso si chiama Shakira Isabel Mebarak Ripoll e discende da cristiani libanesi emigrati in Colombia, lei che in passato aveva dato retta all’amico García Márquez e s’era sempre schierata su posizioni al confine dell’antisemitismo— «preferisco che una mia canzone sia ascoltata da un maiale, piuttosto che da un israeliano» , avrebbe detto una volta —, ha gettato i vecchi pregiudizi e dice d’aver cambiato idea. Era madrilista accanita ed è diventata tifosa del Barcellona in cui gioca il fidanzato Piqué? Era antisraeliana convinta e ora s’è scoperta innamorata della cultura ebraica. «Israele è la madre di tutte le culture» , è venuta a declamare a Gerusalemme, ricucendo antiche offese, accettando un invito del governo, visitando una scuola per arabi ed ebrei, abbracciando Shimon Peres. Che scandalo, nel mondo degli odiatori professionali d’Israele: i giovani arabi di Facebook, da quel momento, hanno trovato un nuovo target. La rabbia corre sul web e il nuovo social group ha un titolo che è un invito al boicottaggio: «Dì no allo spettacolo di Shakira in Egitto» . Tutti mobilitati, per impedire il concerto che la cantante dovrebbe tenere al Cairo in novembre: con appelli minacciosi all’impresario, Whalid Mansur, con campagne di boicottaggio dello sponsor, la Mobinil, che ha già versato 2 milioni e mezzo per i diritti tv. Tutto e solo per quel viaggio gerosolimitano. Non si sa ancora come l’abbia presa, Shakira. Di sicuro, sa d’essere in buona compagnia: da Bob Dylan a Elton John, da Bob Geldof a Madonna, da Andrea Bocelli a Lady Gaga, tutte popstar insultate solo per avere cantato «davanti ai sionisti» . Se il «Waka Waka» era un canto per la pace di tutti, c’è chi tutte le volte riesce a cantare sempre lo stesso, stonato ritornello.