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 2011  maggio 26 Giovedì calendario

BICAMERALE ASSICURAZIONI PIGLIATUTTO

Un’altra tegola per Gianni Alemanno. Certo, il sindaco di Roma ha un’assicurazione, ma il problema sta proprio qui: Stefano Giovannini, il manager scelto da Alemanno per dirigere la compagnia assicurativa del Comune di Roma, è anche alla guida della società che si è aggiudicata l’ambito servizio di consulenza e brokeraggio assicurativo del colosso Acea (controllato anch’esso dal Campidoglio). Una gara che si è conclusa con la vittoria di un’associazione temporanea di imprese di cui fanno parte Aon spa insieme con Gbs e la società genovese Ital Brokers, leader privato nel mondo del brokeraggio, cioè dell’intermediazione assicurativa con 760 milioni di premi nel 2009.
APPENA diffusasi la notizia, più d’uno nel settore ha storto il naso: niente da dire sulla competenza di Ital Brokers, ma alla casella dell’amministratore delegato si trova Giovannini. Un nome noto nelle stanze della politica e della finanza. Soprattutto di centrodestra. Alemanno lo ha scelto come vice-presidente delle Assicurazioni di Roma, società controllata dal Comune che assicura gran parte delle municipalizzate. Giovannini sta dalle due parti: è manager di una società del Comune e della società che si aggiudica appalti delle società del Campidoglio. Ma l’esperto di assicurazioni non è nuovo a polemiche : più d’uno aveva già obiettato quando era stato nominato ai vertici delle Assicurazioni di Roma (come presidente Alemanno ha voluto Marco Cardia, figlio di Lamberto, ex presidente Consob ora presidente delle Ferrovie dello Stato): “Com’è possibile che l’amministratore e azionista di una società privata leader nelle assicurazioni sia scelto per un’impresa pubblica che opera nello stesso campo?”. Giovannini, dicono i suoi colleghi, è manager preparato. Ma le cronache ricordano che è consigliere della Fondazione Nuova Italia, presieduta da Alemanno. Nel consiglio – oltre a Isabella Rauti, moglie del primo cittadino – figurano Franco Panzironi, nominato dal sindaco amministratore delegato dell’Ama (la società comunale che si occupa di rifiuti) e Ranieri Mamalchi(giàcaposegreteriadiAlemanno al ministero dell’Agricoltura e oggi dirigente di Acea). Insomma, un piatto perfetto perché l’opposizione si scateni. E invece? Silenzio. Le ragioni sono semplici: primo, Assicurazioni di Roma è sempre stata un’anticamera della politica. Succede al Pdl come accadeva al centrosinistra. Ma forse il Pd non scaglia la pietra perché Ital Brokers è anche amica di tanti uomini vicini a Massimo D’Alema. Nel consiglio di amministrazione si scopre che l’arco parlamentare è rappresentato meglio che a Montecitorio: presidente onorario è Fernanda Contri, ex socialista anni Novanta. Presidente esecutivo è Franco Lazzarini, notoriamente vicino a D’Alema e amico di Vincenzo Morichini, di cui si sta occupando la Procura di Roma. Quel Lazzarini socio di Chicco Gnutti all’epoca della scalata Telecom (insieme con Morichini e Giancarlo Gardella, vicepresidente di Ital Brokers). Un gruppo di amici di divertimenti e affari di cui fa parte anche un altro consigliere, Giuseppe Marzo. Ancora: Fabrizio Moro, membro del cda Ital Brokers, è un ex consigliere regionale ligure di Forza Italia ed è considerato vicino a Luigi Grillo (Pdl,presidentedellacommissione Lavori pubblici del Senato). Infine ecco Franco Pecorini, l’uomo che per decenni ha occupato la poltrona di comando della Tirrenia, amatissimo dal Vaticano (è gentiluomo di sua santità). E anche qui c’è chi alza il sopracciglio: “Pecorini alla Tirrenia per anni ha scelto Ital Brokers come broker assicurativo. Quando stava per andare in pensione è entrato nel cda della società. Anzi, per un periodo ha occupato contemporaneamente le due poltrone”. Pecorini si è difeso: “Ero autorizzato”. Ma la questione di opportunità resta, come per Giovannini. Ital Brokers ha amici a destra, centro e sinistra. Qualcuno fa notare una circostanza: nel cda di Acea, la società che ha dato l’appalto a Ital Brokers, siede Andrea Péruzy, che è anche segretario generale della Fondazione ItalianiEuropei di D’Alema. Tanti nodi di cui forse la politica si poteva occupare. Ma tace, ovviamente, il centrodestra. E tace il centrosinistra. Forse anche perché nella rossa Liguria gli uomini di Ital Brokers sono presenti come nella Roma di Alemanno. Lazzarini è unito da amicizia decennale con Claudio Burlando. Un legame che ha provocato a entrambi qualche grattacapo: Burlando era ospitato in una casa del numero uno di Ital Brokers (“Pagavoregolareaffitto”,hareplicato) e guidava una sua auto al momento del famoso contromano in autostrada.
LAZZARINI ottenne una consulenza per il brokeraggio delle Ferrovie quando Burlando era ministro dei Trasporti: “Embé, che c’è di male? Claudio non c’entra nulla, eravamo in trattativa da due anni, quando al Governo era Berlusconi”, giura Lazzarini. Comunque Ital Brokers ha siglato contratti, tra gli altri, con Camera, Senato, Corpo dei Vigili del Fuoco, Fincantieri, parte di Finmeccanica e Anas. Acqua passata. L’ambita poltrona di presidente della società pubblica Sviluppo Genova (che gestisce appalti pubblici per miliardi) è stata per anni di Gianni Pisani, all’epoca socio di Interconsult a sua volta legata a Ital Brokers. Oggi gli è succeduto Pier Giulio Porazza, che prima della nomina dichiarava un reddito da “social card” di 1.355 euro l’anno e anch’egli dichiaratamente vicino a Lazzarini. Basta? No. Nella commissione di Vigilanza di Sviluppo Genova c’è Contri, presidente di Ital Brokers. Sempre Contri è garante nel Porto di Genova. Ma gli amici di Ital Brokers sono anche al Gaslini: la Regione Liguria di Burlando ha nominato nel consiglio Raffaele Bozzano, già presidente e consigliere di Ital Brokers. Infine Franco Pronzato. Ex socio di Pisani e Lazzarini, poi consulente dell’allora ministro dei Trasporti, Pier Luigi Bersani, Pronzato è entrato nel consiglio dell’Enac. Ital Brokers in Liguria è pure importante per l’economia e la vita civile: un anno fa il procuratore della Repubblica, il presidente della Corte d’appello e uno dei capi dell’Ufficio gip di Genova, nel tempo libero, giocavano per società sportive (o ne erano dirigenti) sponsorizzate da Ital Brokers.