Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  maggio 26 Giovedì calendario

Ecco il libro Ferrari che costa come una Rossa - La grandezza di una passio­ne si misura dalle follie che si è pronti a fare per cullarla

Ecco il libro Ferrari che costa come una Rossa - La grandezza di una passio­ne si misura dalle follie che si è pronti a fare per cullarla. Talvol­ta­anche dai rischi che si è dispo­sti ad affrontare. Mettersi sul pet­to, per leggerlo, trentasette chi­logrammi di libro, benché - ci mancherebbe- molto bello e do­cumentato e tracimante amor di rosso vestito, non rientra nel­le azioni più salutari. Così come non è salutare per il conto in banca spendere centosettanta­cinquemila euro pur d’impos­sessarsi dell’unica copia desti­nata all’Italia. Trattasi di quella con copertina limited edition con tanto di Cavallino Rampan­te incastonato di diamanti da 30 carati. Eppure, se ciò è stato pia­nificato, pensato, per di più pub­blicato, significa che da qualche parte qualcuno pronto all’enor­me gesto c’è per davvero. Fatto sta, da ieri sera, la creatura, cioè l’edizione Enzo “ Diamante” del­l’ Official Ferrari Opus , è in vendi­ta a Milano, per quindici giorni, al Ferraristore dove, davanti a un parterre esclusivo di ospiti, si è tenuta la prima italiana del vo­lu­me giunto scortato come Wil­liam e Kate. Fatte le debite proporzioni, se un appassionato, magari il soli­to sceicco, è disposto a spende­re più o meno il prezzo di una Ferrari di serie per un libro sulla Rossa, significa che è anche in grado di comprarsi tutta Mara­nello. Del libro, naturalmente, esistono anche altre versioni con prezzi decisamente fuorise­rie ma, come dire, un filino, pro­prio «ino»,più umani.L’editore inglese Eszter Karpati, proprie­tario della edizioni Opus che su licenza Ferrari- e con il suppor­to di Mubadala Development Company- ha lavorato all’ope­ra, ha infatti previsto altre tre ver­sioni. La “Enzo”,in quattrocen­to esemplari, con custodia nera in fibra di carbonio, autografata dai campioni del mondo della Rossa su una lamina d’argento (costo 23mila euro);la “Cavalli­no Rampante”, cinquecento co­pie, con autografo dei grandi personaggi della storia rampan­te (costo 4mila e 300); infine la “Classic”,la versione più abbor­dabile (costo 2mila e 300): 4mi­la e 100 copie in tutto il mondo, custodia ricoperta in seta, con autografi di Alonso e Massa su lamina d’argento. Il volume, che misura mezzo metro per lato e ha 852 pagine, è una vera e propria summa ma­ranelliana : 200mila parole, ol­tre 2mila foto, molte speciali, moltissime provenienti dagli ar­chivi storici Ferrari e rimaste fin qui inedite. Ci sono addirittura immagini ripiegate in copertine che una volta spiegate raggiun­gono i due metri di ampiezza. «L’Opus non è un libro,è un con­certo » sottolinea Antonio Ghi­ni, consulente creativo del volu­me, oltre che direttore del Ferra­ri Magazine . All’interno, una volta faticosamente posizionati i trentasette chili di pagine su un tavolino, sfogliando si trovano, fra l’altro,il collage di foto creato da Enzo Ferrari per ricordare tutti i piloti che hanno corso per lui, i dettagli di ogni vettura pro­dotta per la pista e per la strada, i grandi piloti della Rossa raccon­­tati da Enzo Ferrari, dal figlio Pie­ro, dal presidente Luca di Mon­tezemolo. C’è persino un week­end di-Gp immortalato per mez­zo di sensecams ( piccole teleca­mere) indossate dai ragazzi del team per raccontare la giornata di Alonso. C’è dunque molto, pesa mol­to, costa moltissimo. Però «la Ferrari non significa solo auto velocissime e favolose, la Ferra­ri è una comunità globale » spie­ga l’editore Karpati, «ed è l’espressione di un sogno e sino­nimo dello stile italiano ». Già, lo stile del nostro Paese. È per que­sto che si possono sgranare gli occhi un po’ scettici e un po’ sor­presi pensando a dimensioni e prezzo del libro; che si può an­che sorridere per tanta esagera­zione. Ma è soprattutto per que­sto che poi, come italiani, si de­ve provare soddisfazione al­l’idea che sia tricolore un mar­chio capace di far compiere si­mili pazzie in giro per il mondo. Un po’ come accaduto all’astro­n­auta Paolo Nespoli l’altra gior­no, quando si è collegato dalla stazione orbitale con il presiden­te-Montezemolo in ufficio a Ma­ranello. Con T-shirt rossa ed espressione da tifoso incallito, gli ha mostrato il Cavallino im­presso su una strumentazione del laboratorio... Diciamolo, non sembrava proprio Neil Ar­mstrong.