Varie, 26 maggio 2011
CAI GUO QIANG
CAI GUO QIANG Quanzhou (Cina) 8 dicembre 1957. Artista. Suoi i fuochi d’artificio che hanno aperto e chiuso le Olimpiadi di Pechino (2008) • «[...] Schivo e sensibile, a Cai Guo Qiang [...] vanno strette parecchie definizioni, compresa quella di provocatore [...] ha scoperto l’Occidente da ragazzo attraverso i libri proibiti cui ebbe accesso grazie al padre, libraio e membro del partito comunista. Dopo una parentesi di vita artistica in Giappone negli anni 80, s’è trasferito a New York dove ha acquisito un certa popolarità nel 2002, grazie ad uno spettacolo di fuochi di artificio composto nel cielo di Manhattan per commemorare l’11 settembre. Un arcobaleno di appena quindici secondi, ma di efficacia formidabile. Nel mondo artistico, tuttavia, la sua reputazione era solida ben prima di quella performance. Il quadro che ha dipinto con la polvere da sparo — venduto ad un’asta di Hong Kong [...] per 9,5 milioni di dollari — ne è la prova. Con le sue installazioni, Cai mescola sacro e profano, attinge alle leggende del suo paese, mixa pezzi di computer, dragoni, erbe medicinali, distributori di bibite e via andare. La polvere da sparo e le esplosioni programmate ormai rappresentano un marchio di fabbrica. Attenzione, però: Cai non è un dissidente. Continua a passare parecchio tempo in Patria, e spesso denuncia malinconie legate ai tempi di Mao. “La mia è una forma di espressione come altre [...]. Forse è vero che un’opera deve essere rumorosa per farsi notare, ma non credo che valga in generale [...] Se dovessi pensare al messaggio politico, la mia opera non avrebbe valore [...] La domanda che mi faccio è: come si rende bello qualcosa di non bello? L’artista è come l’alchimista, deve cercare anche dentro ad un’esplosione qualcosa di bello. Un po’ come trasformare la polvere in oro [...]» (Riccardo Romani, “Corriere della Sera” 10/4/2008).