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 2011  maggio 26 Giovedì calendario

Berloso Ramon

• Gorizia 8 novembre 1975, Udine 20 agosto 2010. Reo confesso dell’omicidio di due escort, si impiccò in carcere il 5 agosto 2010 • «[...] era stato catturato alla stazione di Padova il 20 luglio, dopo 24 ore di caccia all’uomo. Le forze dell’ordine, infatti, avevano stretto il cerchio intorno a lui e l’avevano sorpreso all’appuntamento che aveva fissato con un’altra giovane escort in un casolare. Berloso riuscì a fuggire, ma fu bloccato il giorno dopo a Padova. Poco dopo l’arresto confessò l’omicidio di Ilenia Vecchiato, 28 anni, di Mestre, e di Diana Alexiu, 24 anni, rumena, scomparse rispettivamente il 10 marzo e il 20 maggio 2010. Le vittime, dopo essere state stordite, erano state uccise da un dardo scoccato a distanza ravvicinata con una balestra professionale, ritrovata nell’auto di Berloso. Fu lui stesso, poi, a indicare il luogo dove aveva seppellito le due ragazze, sul greto del fiume Torre, sotto un cavalcavia tra Aiello del Friuli e Campolongo» (“Corriere della Sera” 21/8/2010) • «[...] giardiniere disoccupato [...] da Aiello provincia di Gorizia [...] prima portava le sue vittime in un casolare immerso nelle campagne di Villesse, poi le bastonava a sangue, per tramortirle, dopo di che le finiva colpendole con i dardi calibrati della sua balestra da competizione. Spogliava i cadaveri e li seppelliva ai margini del greto di un torrente friulano, il Torre, a Tapogliano di Campolongo, nei pressi di un viadotto. Tornava a casa con l´auto (e i soldi) di queste sventurate, escort che si offrivano sui siti porno di Internet specializzati in “incontri”. Come la bellissima romena Diana Alexiu che aveva 24 anni, viveva a Desenzano sul Garda e lavorava su appuntamento [...] O come la veneziana Ilenia Vecchiato, 28 anni, che faceva la vita in un appartamento di Mestre ed “operava” di tanto in tanto anche a Bologna. Veniva da Marcon, un paesone incastrato tra la tangenziale di Mestre, l’autostrada per Belluno, e il nuovo Passante, uno spicchio di quel Veneto in bilico tra benessere e recessione. Ilenia è sparita un giorno di marzo, e nessuno l’ha più rivista. Sino a [...] quando gli esperti della Scientifica, su indicazione di Berloso, ne hanno dissotterrato il corpo, ormai in avanzato stato di decomposizione. “Uccidevo perché avevo bisogno di denaro, a Ilenia ho preso 10 mila euro”, ha confessato Ramon al capo della Mobile di Udine, Ezio Gaetano, dopo l’arresto alla stazione di Padova [...] e forse avrebbe ucciso ancora perché era rimasto al verde. Anzi, non forse: aveva già trattato un appuntamento con un’altra prostituta nella Bassa veneziana, ed era pronto a fuggire in Brasile, lo aveva confidato ad un amico di laggiù. È stata proprio questa telefonata a tradirlo: aveva imprudentemente usato la scheda telefonica di Ilenia. Utilizzata [...] anche per convocare la seconda escort: telefonata che era stata intercettata. Inoltre, il 29 giugno i carabinieri di Cervignano avevano ritrovato l’auto di Diana, una vistosa Bmw X5 blu. Chi aveva usato il suv? La pista portava a Berloso. Così, i carabinieri hanno cercato di anticipare le mosse di Ramon, tendendogli una trappola in una strada poco frequentata, a un paio di chilometri dalla sua abitazione. Alle due e trenta di domenica notte Berloso, a bordo di una Grande Punto bianca, che era quella di Ilenia, si è visto sbarrare la strada dai carabinieri. Con una manovra disperata in retromarcia, riusciva a dileguarsi. L’auto veniva ritrovata nei pressi di un cimitero, quello di Crauglio. In pochi minuti, veniva organizzata una gigantesca caccia all’uomo, con tanto di elicottero dotato di sofisticati strumenti d’identificazione. Braccato e ormai senza più speranza, il fuggitivo aveva fatto tappa a Treviso, per incontrare lunedì don Giorgio Saccon, il cappellano del carcere minorile della Marca, dove Ramon era stato rinchiuso: durante una rissa, il 23 ottobre del 1993 aveva colpito un ragazzo di diciotto anni, Alessandro Paglavec, che era piombato a terra ed era morto soffocato, riverso in una pozzanghera di fango, in un campo di mais a Farra. Berloso viveva con la famiglia in quel paesino della campagna isontina. Cosa avrà confessato a don Saccon? Poche ore dopo, la Polizia Ferroviaria lo individua alla stazione di Padova. Ramon si lascia prendere senza resistenza. Lo portano a Udine. E lì, vuota il sacco. Si libera dei suoi fantasmi. Sembra la trama di un romanzo nero ad incastro, con un protagonista predestinato ad una storia oscura e sconvolgente. Quando Ramon viene fermato la mattina del 24 ottobre di quel remoto 1993, ha diciassette anni e si trovava all’interno del padiglione del Motor Expo Racing di Gorizia. Doveva partecipare ad una gara di motocross, la sua grande passione: finì invece al comando dei carabinieri di via Sauro. Al processo disse di aver voluto impartire una lezione a Paglavec. Ma confessò ben sette versioni di una morte che non è mai stata chiarita. Nel 2007, il nome di Berloso ricorre di nuovo. La moglie Eloa Janes de Macero, di origine brasiliana, che Ramon aveva conosciuto a Milano, e da cui si era separato, denuncia la scomparsa dell’ex marito e della figlia Vittoria. Ma Ramon può esercitare la patria potestà, e la denuncia non sortì alcun effetto. I vicini di casa - in ogni storia di morti ammazzati c’è sempre un vicino di casa che crede di saper tutto - descrivono Ramon come una persona cupa, solitaria, taciturna: “Mai uno screzio con lui, è arrivato qui in via Gorizia con la madre e due cani”, insomma, il ritratto di un uomo quasi invisibile. L’ennesimo mostro della porta accanto» (Leonardo Coen, “la Repubblica” 21/7/2010).