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 2011  maggio 25 Mercoledì calendario

Bareilles Sara

• Eureka (Stati Uniti) 7 dicembre 1979. Cantante (Love song) • «[...] è nata in un posto che si chiama Eureka (California del nord). Non è uno scherzo e del resto in quella cittadina è nato anche Mike Patton. [...] Ha una bella voce, pastosa e ironica, e la sfrutta al servizio di un modo di far canzoni disinvolto e gradevole, sospeso ad arte tra i garbati confini del pop. [...]» (“la Repubblica” 19/2/2011) • «Dopo aver scritto una canzone come “Love song” e aver pubblicato nel 2007 l’album Little voice che la conteneva [...] nulla è stato più come prima: non puoi debuttare nei primi posti della classifica di Billboard senza subire i contraccolpi di un successo così travolgente. E infatti sono affiorati i primi dubbi: “Ero ossessionata dall’idea di aver già scritto il mio album migliore, c’erano intorno a me mille pressioni e aspettative, ero presa insomma dalla sindrome del secondo album”. [...] Per il suo stile, per il timbro della voce e per le storie d’amore tormentate che racconta la paragonano spesso alle nuove cantautrici, soprattutto a Norah Jones e a Fiona Apple ma se glielo si chiede Sara Bareilles dà una risposta sorprendente: “Io mi sento più in sintonia con la musica di artisti come Elton John e Ben Folds, insomma con la musica maschile accompagnata dal pianoforte. Però sono una grande fan di Norah Jones e ogni volta che mi paragonano a lei è per me un complimento, Fiona Apple poi ha avuto un impatto fortissimo sulla mia vita e sul mio modo di scrivere”. Il suo successo è stato travolgente, scaturito da una di quelle canzoni che sembrano nate da una fortunata e oscura combinazione alchemica [...] “Per un verso la mia vita è cambiata in modo drammatico, per l’altro è rimasta più o meno la stessa. Ho sempre gli stessi gusti per le cose semplici, la mia scala di valori è immutata, però per gran parte dell’anno la mia vita viene rivoluzionata da un calendario fittissimo di impegni artistici e promozionali che non mi lascia tempo per altro. Di positivo c’è che posso girare il mondo, conoscere culture diverse. Ho avuto la prova che la musica è universale, e puoi goderne anche se non capisci le parole [...] Ho trascorso un anno a Bologna per motivi di studio, era il 2000. L’Italia è stata un battesimo per la mia passione musicale. Suonavo e cantavo con un’orchestra jazz, con loro ho imparato a stare di fronte al pubblico, e ho capito che poteva diventare un’attività professionale. Ho apprezzato la musica italiana, mi piacevano i 99 Posse e i Tiromancino”. Non è stato facile per lei all’inizio: “Venivo ignorata perché ero una donna, ma questo ha fatto di me una musicista migliore e una persona più forte: tutto succede per un motivo” [...]» (Carlo Moretti, “la Repubblica” 21/3/2011).