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 2011  maggio 24 Martedì calendario

PRIVATIZZAZIONI E TAGLI, ATENE ALL´ULTIMA SPIAGGIA - MILANO

Atene accelera sulle privatizzazioni (vendendo anche il Pireo) e sull´austerity per sbloccare i nuovi aiuti internazionali necessari ad evitare il default. Il premier George Papandreou ha presentato al Consiglio dei ministri il nuovo giro di vite concordato con la Ue, il Fondo monetario e la Bce. Il pacchetto di misure vale circa 6 miliardi di euro e ha come obiettivo il taglio del rapporto deficit-Pil a fine anno al 7,5%. I timori di una crisi sul debito europeo hanno però rimesso sotto pressione ieri le Borse: Francoforte, Parigi e Londra hanno perso circa il 2%, mentre Milano, appesantita anche dallo stacco cedole e dall´effetto S&P, ha lasciato sul campo il 3,3%.
Il piano messo a punto da Papandreou prevede la vendita in tempi molto stretti – forse già a fine giugno – del 17% della Ote (tlc) per cui esiste un´opzione della Deutsche Telekom. All´asta a breve finiranno anche il porto del Pireo (a suo tempo hanno mostrato forte interesse i cinesi della Cosco) e quello di Salonicco oltre al 34% della Hellenic Postbank. Atene ha poi in programma altre privatizzazioni per un totale di 50 miliardi entro la fine del 2015, un processo di dismissioni che potrebbe venir affidata a una sorta di agenzia internazionale nel cui board potrebbero entrare pure i grandi creditori, Ue compresa.
L´ok del governo è solo il primo passo di una settimana di fuoco per l´esecutivo ellenico. Oggi Papandreou incontrerà l´opposizione per poi avviare da mercoledì un nuovo round di negoziati con Bruxelles e Washington. L´austerity dovrebbe approdare in Parlamento a metà giugno per un iter che si preannuncia accidentato. Antonis Samaras, leader di Nea Demokratia (centrodestra), ha ribadito ieri di non aver alcuna intenzione di dare una mano al governo mentre Aleka Papariga, numero uno del partito comunista si è addirittura rifiutato di incontrare Papandreou. La strada però sembra segnata. Il Pasok ha una maggioranza di sei seggi in Parlamento e salvo sorprese dovrebbe riuscire a far passare il nuovo piano lacrime e sangue. Stando alle indiscrezioni il pacchetto di misure prevede un ritocco sull´Iva, una sorta di patrimoniale sugli stipendi più alti, nuove tasse su gas e bevande analcoliche e un ridimensionamento dei compensi straordinari. L´ok dovrebbe bastare per sbloccare la nuova tranche di 12 miliardi di aiuti della Trojka necessari per onorare le scadenze debitorie di giugno regalando a Bruxelles un po´ di tempo in più per studiare i meccanismi di nuovi aiuti per Atene. I 110 miliardi approvati lo scorso anno infatti non bastano più. La Grecia ha già annunciato che nel 2012 non riuscirà a rifinanziarsi da sola sul mercato e a questo punto servirebbero altri 60 miliardi per mettere in sicurezza le finanze del Paese. In Europa continua intanto il braccio di ferro tra Bce e Eurogruppo sulla possibile rinegoziazione del debito di Atene. Un´ipotesi che l´autorità monetaria vede come fumo negli occhi ma che si fa sempre più strada in ambito politico. «Per noi è possibile uno riscadenzamento dei titoli di stato greci su base volontaria», ha ribadito il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn.