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 2011  maggio 25 Mercoledì calendario

Ikea di Napoli, reparto montaggio truffe - L’«angolo delle occasio­ni » dei negozi Ikea, prima an­cora di essere un luogo fisico, è un «deposito» dell’anima; dove lui e lei che - fino a un se­condo prima - hanno litigato furiosamente su tutto, si rasse­renano miracolosamente, co­me se si trovassero sulla mon­tagnetta di Medjugorje: non a caso gli sconti praticati nell’« angolo delle occasioni» sono talmente alti che qualcuno li definisce, in modo blasfemo, «sconti della Madonna»

Ikea di Napoli, reparto montaggio truffe - L’«angolo delle occasio­ni » dei negozi Ikea, prima an­cora di essere un luogo fisico, è un «deposito» dell’anima; dove lui e lei che - fino a un se­condo prima - hanno litigato furiosamente su tutto, si rasse­renano miracolosamente, co­me se si trovassero sulla mon­tagnetta di Medjugorje: non a caso gli sconti praticati nell’« angolo delle occasioni» sono talmente alti che qualcuno li definisce, in modo blasfemo, «sconti della Madonna». Attratti forse da questa di­mensione «mistica» (che però gli inquirenti tenderebbero ad escludere ndr), un gruppo di impiegati «infedeli» del­l’Ikea di Afragola ( Napoli) ave­vano pensato bene di allarga­re, a dismisura, l’«angolo del­le occasioni ». Obiettivo: favori­re parenti ed amici praticando loro sconti fino al 70%. Il gio­chetto era ingegnoso nella sua facilità (o facile nella sua inge­gnosità, fate voi...): il parente o l’amico sceglieva la merce da acquistare e il complice Ikea, con un colpo di clic sul computer, inseriva il prodotto nel settore «angolo delle occa­sioni » (quello cioè riservato agli articoli «fallati» o «difetta­ti »). Insomma, la furbata (leg­gesi, truffa)consisteva nell’ap­plicare la dizione «fallato» o «difettato» a merce perfetta­mente integra che però, gra­zie a quel cartellino taroccato, veniva venduto a meno della metà del prezzo reale. La dinamica dell’imbroglio era descritta ieri, con dovizia di particolari, su Il Mattino di Napoli che titolava: «All’Ikea truffa dei maxisconti ad amici e parenti: indagati 17 dipen­denti ». Diciamo subito che ­se l’«inghippo» è venuto fuori quasi in tempo reale - il merito è proprio dei vertici dell’azien­dali parte-nopea e parte-sve­dese che, appena sentito puz­za di bruciato, hanno chiama­to i pompieri, anzi i carabinie­ri. Di lì una serie di indagini e appostamenti che hanno inca­­strato la banda dei «prezzi stracciati»; ora, per tutti i 17 componenti della gang,c’è un bel avviso di garanzia con l’ipotesi di concorso in truffa aggravata ai danni di Ikea. «Decisive le immagini rica­vate all’interno del megastore alle porte di Napoli - racconta Il Mattino - . Semplice ma effi­cace il metodo usato: codici e parole d’ordine che deprezza­vano i prodotti da vendere. Ba­stava così cambiare il codice e far risultare che un mobile era “senza vitiera“ o “in non per­fette condizioni“, quindi farlo slittare in una sezione del ne­gozio chiamata appunto “an­golo occasioni“»; il tutto «me­diante artifici e raggiri, consi­stiti nella fraudolenta sostitu­zione dell’etichetta di scon­to ». Fondamentale - come già detto - la denuncia dei vertici dell’azienda Società Ikea Ita­lia srl e l’acquisizione di alcu­ni f­ilmati che immortalerebbe­ro almeno una ventina di «ma­nipolazioni » sospette. Ampia la casistica che sarebbe stata utilizzata dai presunti dipen­denti infedeli: si va dalla for­mula «non in perfetto stato», all’articolo irrimediabilmen­te bollato come «rovinato». Sconti da capogiro, in alcuni giorni c’era la fila all’esterno di una sezione di Ikea, tutti in fila, ognuno con il proprio pic­co­lo compitino da portare a ca­sa. Un direttore alle vendite, qualche impiegato alla recove­ry , poi addetti alle vendite. In diciassette a finire sotto inchie­sta, «tutti identificati median­te personale della sicurezza Ikea»,si legge in calce all’infor­mazione di garanzia appena notificata. E non è tutto. «Le indagini ­assicurano gli inquirenti- van­no avanti nel tentativo di risali­re anche ad altri potenziali re­sponsabili di un giro d’affari organizzato alle spalle del co­losso svedese». Come dire, l’affare si ingros­sa: montarlo non è stato facile, ma smontarlo sarà ancora più arduo. Come nel caso di un cu­cina Stat; della linea Ikea, ov­viamente.