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 2011  maggio 24 Martedì calendario

Gianina, 36 anni. Prostituta romena, qualche giorno fa, a Cinisello Balsamo, incontrò il muratore Antonio Giordano, disoccupato da gennaio, padre separato di due bambini di 6 e 7 anni, a detta dei vicini di casa «strano, taciturno, trasandato, la faccia da maniaco», noto a tutti per la fissa delle puttane: abitando con la vecchia madre e la sorella, se le portava in macchina oppure in un garage sotterraneo attrezzato a pied-à-terre con un letto, un televisore, un soppalco pieno di video porno, corde, catene, vibratori e altri giocattoli sessuali, molti dei quali sadomaso («da anni sentivamo urla di donne provenire da laggiù»)

Gianina, 36 anni. Prostituta romena, qualche giorno fa, a Cinisello Balsamo, incontrò il muratore Antonio Giordano, disoccupato da gennaio, padre separato di due bambini di 6 e 7 anni, a detta dei vicini di casa «strano, taciturno, trasandato, la faccia da maniaco», noto a tutti per la fissa delle puttane: abitando con la vecchia madre e la sorella, se le portava in macchina oppure in un garage sotterraneo attrezzato a pied-à-terre con un letto, un televisore, un soppalco pieno di video porno, corde, catene, vibratori e altri giocattoli sessuali, molti dei quali sadomaso («da anni sentivamo urla di donne provenire da laggiù»). Questo Giordano, martedì 24 maggio, pagò Gianina per portarsela là sotto e, subito dopo il sesso, la picchiò e le tappò la bocca col nastro adesivo. Quindi la incaprettò con un filo elettrico, di modo che ad ogni minimo movimento della donna la corda le si stringeva attorno al collo, strangolandola. Poi, dopo averla guardata morire lentamente, forse filmandola, se ne andò via. Sabato 21 maggio, sempre in quel box, aveva riempito di botte una prostituta ghanese che gli aveva rifiutato una prestazione sessuale «particolarmente violenta». La donna però era riuscita a scappare (in molti, dalle finestre, l’aveva vista correre urlando inseguita in auto dal Giordano) e giovedì 26 maggio s’era decisa a rivolgersi ai carabinieri: «Andate a vedere il box, il posto dove mi ha picchiata. E’ una stanza delle torture...Chissà cosa mi avrebbe fatto se non fossi scappata... Quello è malato, credetemi!». I militari, trovato l’uomo in casa della mamma, si fecero accompagnare nel garage e là, sul pavimento, videro il cadavere della rumena, il volto sfigurato. L’assassino li guardò armeggiare senza dire una parola, e nulla volle dire in seguito ai magistrati (gli inquirenti ipotizzano che sia un serial killer o che abbia a che fare un giro di snuff movie, i filmati venduti a prezzi altissimi che riprendono violenze dal vero). serial killer? cadavere sfigurato Nottata tra martedì 24 e mercoledì 25 maggio nel garage sotterraneo di un palazzone in vicolo Villa Rachele a Cinisello Balsamo, Milano.