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 2011  maggio 24 Martedì calendario

LE FORESTE ASSORBONO IL DOPPIO DELLA CO2

Giungono buone notizie dalle foreste nell’anno ad esse dedicato dall’ONU. Il loro effetto «spugna» nell’assorbire il carbonio dall’atmosfera e sottrarne quindi l’anidride carbonica (principale imputato dell’effetto serra e del conseguente riscaldamento globale) è superiore a quanto finora ritenuto. Un gruppo di ricercatori di 35 Istituti universitari statunitensi è giunto alla conclusione che le foreste negli Usa riescono a sequestrare il 40 %del carbonio della nazione derivante dalle emissioni di gas prodotti da combustibili fossili. E’ una quantità significativamente superiore a quanto stimato in precedenza (intorno al 20-25 per cento), che viene sottratta all’atmosfera se non intervengono periodi di straordinaria siccità o altre catastrofi che perturbano l’ambiente. La nuova misurazione imporrà una revisione dei conteggi nel bilancio del carbonio anche a livello globale.
Da ricordare che il protocollo di Kyoto, così disatteso, prevedeva una riduzione di solo il 5%delle emissioni di CO 2 entro il 2012. Lo studio, condotto in 48 Stati degli Usa, è stato pubblicato sulla rivista Agricultural and Forest Meteorology, ed è basato su misurazioni satellitari e sui dati di decine di siti di osservazione della rete AmeriFlux. Visto che molti sono i nuovi dati, che non erano stati incorporati in precedenti stime, la ricerca fornisce una delle valutazioni più accurate del bilancio del carbonio della nazione che si colloca al primo posto nel mondo per l’emissione pro capite di anidride carbonica derivante da combustibili fossili. E’ pur vero che la Cina nel 2007 ha superato gli Usa diventando il leader mondiale delle emissioni totali (6.018 milioni di tonnellate) ma è anche vero che l’americano medio ne è responsabile per 19,8 tonnellate a persona, mentre un cinese per sole 4,6.
«Il fatto che le foreste e altri tipi di vegetazione terrestre possano sequestrare il 40%delle emissioni di carbonio è un dato sostanzialmente più elevato rispetto alle precedenti stime che indicavano come questi ecosistemi potessero assorbire solo il 25 %delle emissioni o anche meno» commenta il co-autore dello studio Beverly Law del Dipartimento ecosistemi forestali della Oregon State University.
Tuttavia, gli scienziati avvertono che i disturbi più importanti come la siccità (nel 2002 e nel 2006 negli USA), incendi (come quello nel sud-ovest dell’ Oregon, nel 2002, che fu uno dei più grandi per quanto riguarda le foreste nella storia moderna degli Stati Uniti) e uragani (quali Katrina nel 2005, particolarmente devastante) possono influenzare la quantità di carbonio sequestrato in un dato anno. Questa riduzione può anche essere di circa il 20%rispetto a un anno normale. Dalla ricerca è emerso che l’aumento del carbonio assorbito delle foreste temperate nella parte orientale degli Stati Uniti è dovuto principalmente alla ricrescita forestale in seguito all’abbandono dei terreni agricoli, mentre in alcune aree del Pacifico nord-occidentale il carbonio viene assimilato durante gran parte dell’anno a causa del clima mite della regione.
«I nostri risultati mostrano che gli ecosistemi degli Stati Uniti giocano un ruolo importante nel rallentare l’accumulo di anidride carbonica in atmosfera» concludono i ricercatori. Ma l’efficacia di questa «spugna» è legata alla salvaguardia della vegetazione, in particolare le foreste sempreverdi e di latifoglie. Il WWF in un rapporto redatto in occasione dell’anno internazionale delle foreste, evidenzia come quest’ultime siano il più grande deposito di carbonio della Terra, ma come allo stesso tempo la deforestazione sia la terza fonte di gas serra, dopo la combustione di carbone e petrolio.
Massimo Spampani