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 2011  maggio 24 Martedì calendario

150 ANNI DI CENSIMENTI ITALIANI COME SI FA IN GERMANIA

In Germania è appena iniziato un censimento della popolazione, il primo dall’unificazione. Lo slogan dei manifesti pubblicitari è: «Wissen, was morgen zählt» (Sapere cosa conterà domani). L’obiettivo, quindi, è quello di capire, con la fotografia del presente, come il Paese deve preparare il proprio futuro. Dopotutto proprio questa capacità tedesca di anticipare e di programmare non spiega forse il successo della Germania di cui tanto si sta parlando in queste settimane?
Piero Heinze
Francoforte (Germania)

Caro Heinze,
Approfitto della sua lettera per ricordare che l’Italia festeggia il 150 ° anniversario dello Stato unitario con il suo quindicesimo censimento. Fu saltato quello del 1891, vi fu un censimento anomalo nel 1936 e dovemmo aspettare il 1951 per riprendere la cadenza decennale. Ma grazie ai quattordici del passato e a quello già iniziato, di cui conosceremo i primi dati nella primavera del 2012, l’Italia può guardarsi allo specchio e sapere con ragionevole certezza quale sia stata l’evoluzione della sua popolazione, della sua agricoltura, della sua industria. Il censimento iniziato in Germania (il primo dello Stato riunificato dopo quello della Repubblica federale nel 1981 e della Repubblica democratica tedesca nel 1987) sembra essere tuttavia più ambizioso. Anziché limitarsi a censire la popolazione, le autorità tedesche vogliono disegnare statisticamente un quadro più approfondito della società nazionale. In un blog dedicato alla Germania ho appreso che 80.000 collettori di dati intervisteranno circa otto milioni di persone visitandole nelle loro case, e che oltre 17 milioni di proprietari di case hanno già ricevuto lunghi questionari. Non conosciamo i quesiti e le domande che verranno poste dai raccoglitori di dati, ma sappiamo che le tecnologie informatiche permettono oggi d’immagazzinare e d’incrociare un numero d’informazioni incomparabilmente superiore a quello del passato. Potremmo avere, tanto per fare un esempio, un quadro molto vicino alla realtà delle diverse famiglie: coppie sposate in Chiesa con matrimonio concordatario, coppie sposate civilmente, coppie di conviventi, coppie omosessuali, madri non sposate con figli, figli adottivi. Potremmo avere un quadro abbastanza fedele delle patologie maggiormente diffuse in Italia. Potremmo sapere quanti italiani abbiano una doppia cittadinanza. Se tutto è tecnicamente possibile, molto dipende tuttavia dalla disponibilità dei censiti ad accettare un tale massiccio intervento nella loro vita privata. È questa la ragione per cui la maggiore preoccupazione delle autorità tedesche è quella di convincere i loro connazionali, con una campagna di propaganda, che i dati serviranno a conoscere meglio i loro bisogni, le loro inclinazioni e i loro orientamenti. I tedeschi collaboreranno. La Germania è ambiziosa, quindi molto più incline dell’Italia a preparare il proprio futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA