Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  maggio 16 Lunedì calendario

L’UOMO CHE HA ALLENATO KATE AL DISCORSO DELLA PRINCIPESSA —

Certo che pronunciare il «sì» davanti a un paio di miliardi di teledipendenti non deve essere facile. E poi in quella cornice, l’abbazia di Westminster, con la regina a due passi, i capi di stato, gli amici, con la solennità del momento che ti lascia un groppo in gola dopo un attesa durata otto-nove anni e con il fantasma sulle spalle di una donna, Lady Diana, che ha fatto versare lacrime di commozione a non finire. No, per Kate non è stata una passeggiata. E neppure per suo fratello James che soffre di dislessia e che durante la funzione ha superato le ombre della sindrome e ha letto con voce ferma un passo della «Lettera di Romani» . Poteva essere un rischio. Ma i Middleton, magari consigliati dai Windsor, hanno combinato le cose perbene e, per evitare i blocchi e i tentennamenti da emozione, si sono affidati a un mago della comunicazione per allenarsi all’evento.
Lionel Logue, al Prince Alfred College di Adelaide, aveva studiato le tecniche di elocuzione e divenne un maestro, uno scienziato del settore: la sua fama raggiunse l’apice quando insegnò a Giorgio VI, il papà di Elisabetta, a superare la balbuzie che lo affliggeva e gli impediva di esercitare autorevolmente il suo ruolo. La storia si è trasformata in un bellissimo film da quattro Oscar, la statuetta è andata a Colin Firth (Giorgio VI) come migliore attore, l’ha sfiorata invece Geoffrey Rush, il Lionel Logue nella pellicola. Non finirà con un trionfo hollywoodiano la favoletta di Anthony Gordon Lennox che dopo avere costruito la carriera alla Bbc in una delle trasmissioni d’informazione più seguite (Question Time) si è inventato un altro lavoro, meno di trincea più da stratega nelle retrovie. Ma una menzione importante nei libri sul royal wedding se l’è meritata.
È lui che è stato assunto da Kate e da James Middleton per un training speciale sulla voce, sulla pronuncia, sull’atteggiamento opportuno e sicuro da tenere durante la funzione religiosa: il linguaggio del corpo ha la sua parte importante. Li ha chiamati a lezione, li ha filmati, li ha provati e li ha corretti. Con un risultato da eccellenza. La suggestione del film ultra premiato ha mosso le fantasie e ha fatto parlare di Anthony Gordon Lennox come di un logopedista che invece, formalmente, non è (anche se il richiamo è più che giustificato). Lui è, dal 2003, un esperto delle tecniche comunicative e ha fondato una società che gli ha dato nuova fama. E parecchi soldi.
Basta dare un’occhiata alle aziende che lo chiamano per qualche corso di aggiornamento (Vodafone e il colosso bancario Hsbc, tanto per citarne un paio) ma soprattutto ai bei nomi che ha messo nella lista dei clienti. C’è il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, c’è il barone Sebastian Coe, l’ex oro olimpico (1980 e 1984) nel mezzofondo che ora guida il comitato organizzatore dei Giochi di Londra nel 21012. C’è soprattutto David Cameron che si è consegnato prigioniero durante la campagna elettorale dello scorso anno per uscirne con una immagine fresca, vincente e convincente persino nei primi duelli trasmessi dalla televisione.
I Middleton (e i Windsor) hanno azzeccato la scelta. Ci sarebbe, solo per curiosità, da leggere il conto finale di una prestazione professionale così delicata. Un indizio lo si ricava dai passi iniziali della carriera del «voice coach» (letteralmente l’allenatore della voce) Anthony Gordon Lennox. Nel 2003, i conservatori lo assunsero per correggere il noiosissimo Ian Duncan Smith che proprio non ci sapeva fare. Era un leader con scarse abilità espressive e comunicative. Fu sottoposto al classico «lavaggio» del cervello e migliorò ma non al punto di vincere la battaglia coi laburisti. E così tornò nelle retrovie Tory (oggi è ministro del lavoro). Quel breve ma intenso stage di studio portò al nascente astro dell’eloquio centomila sterline nette. Un esordio in carrozza. Chissà se ha concesso lo sconto ai Middleton.
Fabio Cavalera