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 2011  aprile 30 Sabato calendario

WILLIAM&KATE – RISPLENDENTE DI LUCE PROPRIA, ABILE, PIU’ REGALE DEL MARITO: COSI’ E’ APPARSA LA NUOVA DIVA DELLE FOLLE — Ieri le donne Middleton erano variamente trionfanti

WILLIAM&KATE – RISPLENDENTE DI LUCE PROPRIA, ABILE, PIU’ REGALE DEL MARITO: COSI’ E’ APPARSA LA NUOVA DIVA DELLE FOLLE — Ieri le donne Middleton erano variamente trionfanti. La mamma Carole mostrava in mondovisione come una cinquantenne ben curata possa essere attraente quanto le figlie; era anche ben vestita; non aveva la classe di dame nate bene — come Camilla o come Samantha Cameron avventuratasi senza cappello — ma era davvero bella, trasfigurata dal successo matrimoniale planetario della primogenita; al quale magari non è estranea. La figlia minore Pippa non aveva l’aria di chi si gode la cerimonia, era insofferente con le piccole damigelle e soprattutto seccata di dover reggere lo strascico della sorella spilungona e ora ufficialmente superstar; però parecchi maschi etero e svariati esteti gay l’hanno eletta donna rivelazione della cerimonia, più elegante e sessualmente intrigante della sposa; e già la immaginavano, alla festa, appartarsi con dragoni blasonati, con dittatori solvibili, o col principe Harry. Femmine formidabili E lei, la sposa più seguita-cliccata-patinata degli ultimi anni, Kate anzi adesso Sua Altezza Reale Catherine, duchessa di Cambridge, splendeva di luce propria e si distingueva per capacità di fare la cosa giusta per le telecamere, freddezza sotto stress, compostezza nel muoversi con un vestito complicato; e dopo il sì il suo sguardo è cambiato. Fino allo scambio di promesse era da ragazza educatamente accattivante e graziosamente contenuta; dopo, è diventato più spavaldo, forse appagato, forse indurito da una battaglia per il matrimonio durata anni. Di sicuro da donna temprata e vittoriosa che finalmente pensa «e ora son dolori per tutti» . E a Londra, tra spettatrici inglesi o anglofile non troppo monarchiche, ci si chiedeva: ma queste Middleton, palesemente femmine formidabili, non potevano applicare tutta quell’astuzia, tutto quello spirito di sacrificio, tutte quelle energie a obiettivi più interessanti di un bel matrimonio? Oppure hanno perversamente ragione loro, e in un sistema social-mediatico che esalta soft power delle celebrità (con titoli nobiliari e dintorni, poi) hanno fatto la cosa giusta? Dubbi sui mariti Dipende dai punti di vista; comunque, a cerimonia finita, il gentile principe William aveva già l’aria di uno sbiadito marito inglese, mentre lei si teneva eretta sulla carrozza, sorrideva con misura, si concedeva meno gesti espansivi della regina Elisabetta, tendeva a comportarsi in modo più regale del regale coniuge (a proposito di coniugi: ieri si discuteva anche del marito: di Carole e padre della sposa, l’apparentemente mite Michael Middleton: è una vittima delle ambizioni femminili o un motore passivo-aggressivo delle strategie matrimoniali familiari? Non lo sapremo mai, forse, e ce ne faremo una ragione). E si prendeva molta cura dell’abito su cui tanto si era speculato, disegnato da Sarah Burton per la griffe del compianto Alexander McQueen, lineare nonostante i pizzi, simile a quello di Grace Kelly, impeccabile se si esclude il reggiseno tipo armatura o artiglieria puntata sull’obiettivo (hanno sempre qualche obiettivo, le Middleton, d’altra parte, ormai è chiaro). La duchessa co. co. pro Anche se un obiettivo è stato mancato. Ieri verso le otto di mattina si è saputo che Kate non sarebbe diventata la principessa Catherine. La regina ha dato a William e moglie i titoli di duca e duchessa di Cambridge. E il titolo è antico, ma meno affascinante per le masse. Forse Elisabetta non ha voluto rischiare un’altra People’s Princess, principessa del popolo; come Diana secondo il (non invitato, forse per questo) Tony Blair. Forse per via della popolarità antagonista di Lady Di, per prevenire possibili futuri danni alla Corona, Kate-Catherine ha dovuto accettare la versione monarchica di un contratto co. co. pro: accordo pre-nuziale in cui rinuncia a tutto in caso di divorzio, e qualifica professionale non fiabesca. Al momento il pubblico non ci fa caso. Anche perché lo «stylish wedding» , il matrimonio con molto stile di Kate-Catherine e del neoconiuge è andato benissimo. Patinato come un telefilm da prima serata, privo delle tenere gaffes in cui si produsse Diana vestita da meringa (invertì i primi due nomi del marito, e altro), rapidamente monopolizzato dalla sposa (e da sua sorella) che, seppur biancovestita e per un po’ velata, si è impercettibilmente (o percettibilmente, dipende) cominciata a proporre come forza in campo. Notti da Middleton Tenendo a bada un padre mite, uno sposo più nervoso di lei, e una sorella palesemente pericolosa che teneva in mano il suo strascico. Ora sono tutti una famiglia, o quasi. I Middleton minori erano varie file indietro, nell’abbazia di Westminster Erano arrivati con quattro pulmini, come i Windsor minori. Ma delle donne Middleton una telecronista cattiva della Bbc ha detto «hanno cappelli interessanti» . Tutti insieme, i Middleton avevano passato la notte prima del matrimonio al Goring, albergo di charme nel quartiere di Belgravia, vicino a Buckingham Palace. Tutti i Middleton dopo la cerimonia sono stati riportati al Goring per il pranzo, e tenuti lontani dalla regina. E anche da Kate-Catherine, pare; lei (che di fatto vive da anni con William, a Clarence House e nella base militare di Anglesey) ha passato la serata nella sua suite da cinquemila sterline a notte, probabilmente abbuonate grazie alla pubblicità gratuita (nel pomeriggio il Goring è stato evacuato per un allarme bomba, poi rientrato). Baci reali Poi, il giorno dopo, dal balcone di Buckingham Palace, come da copione e a grande richiesta della folla festante (era festante sul serio, o almeno in cerca di motivi per fare festa), Kate-Catherine ha baciato il suo principe. O meglio, si è fatta baciare; sulle labbra, brevemente. Anche i commentatori della Bbc sono rimasti male, si sono lamentati perché «era un bacio timido» . O forse era un bacio contenuto, da donna che sa stare sulle sue; che una volta raggiunto, con fatica, il suo obiettivo, evita esuberanze e scivoloni. E cerca di essere regale, ovvero più realista della regina. Che già da tempo l’aveva definita «affidabile» (lei, non le altre e gli altri Middleton). E che ora ha un’altra donna temibile in famiglia (altro che la povera Diana, a vederla ieri; poi si vedrà). Maria Laura Rodotà