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 2011  aprile 30 Sabato calendario

WOJTYLA BEATO, IL BILANCIO È GIÀ POSITIVO

Ci mancavano anche le brutte previsioni del tempo. E così l’imponente macchina organizzativa vaticana ha dovuto all’ultimo rinforzare le scorte di ombrelli. E dovranno essere tutti uguali, almeno nella parte sinistra del sagrato della basilica di San Pietro, dove siederanno cardinali, arcivescovi e monsignori, di fronte ai capi di Stato e di Governo. Ma un piccolo miracolo metereologico ci può sempre stare, tutto considerato. Così come al Vicariato se lo augurano sul fronte del conto economico dell’evento.

Qualche premessa perché le cose vadano bene sembra ci sia. La Chiesa si è accollata il costo vivo degli eventi, che saranno quello di piazza San Pietro e la veglia di questa sera al Circo Massimo. Il cardinale Vicario Agostino Vallini ha dichiarato con orgoglio che è stato rifiutato il contributo del Governo e quindi la beatificazione non rientrerà nella categoria "Grandi Eventi", come accaduto per i funerali di Wojtyla di cui si occupò la Protezione Civile. Il costo diretto, quindi, pare che sarà coperto dalle donazioni di privati, quindi società, fondazioni, banche, e naturalmente singoli cittadini. L’organizzazione del Vicariato è riuscita a mettere insieme un discreto gruppo di sponsor: Intesa SanPaolo, UniCredit, Banca Montepaschi di Siena, Eni, Enel, Ansaldo, Vodafone, Poligrafico, Bnl, Caltagirone spa, Terna e Poste Italiane.

I marchi di queste aziende appariranno negli spazi comuni e avranno una forte visibilità. Ognuno ha sborsato una cifra che non è stata ufficializzata ma che complessivamente si aggira attono ai 2 milioni. In più le tre banche hanno aperto dei conti correnti dedicati alla beatificazione su cui da settimane è possibile effettuare delle donazioni: un bilancio sarà fatto tra qualche giorno, al momento non è stato possibile verificare quanto versato. Ma alcuni di questi sponsor hanno assicurato che a loro volta avrebbero fatto una ulteriore versamento: la stima è di un ulteriore mezzo milione. A queste cifre si andranno ad aggiungere anche le offerte dirette dei fedeli sia sul conto aperto dal Vicariato sia attraverso versamenti da 1 euro via sms. Al tutto si somma l’impegno di 450mila euro dichiarato dall’Opera Romana Pellegrinaggi, la potente organizzazione che fa capo al Vicariato che sta gestendo la parte principale dei trasporti.

Tutte le offerte confluiranno in un "fondo etico" di cui, assicurano gli alti prelati, sarà dato pubblico conto tra qualche tempo. Ma al Vicariato già pensano che le offerte supereranno i costi diretti di competenza della Chiesa (quelli dentro la piazza San Pietro se li accollerà direttamente il Vaticano), tanto che il potenziale "utile da evento" è già stato destinato a finanziare il restauro della mensa della Caritas alla Stazione Termini, oggi intitolata a monsignor Di Liegro ma che in futuro porterà il nome di Giovanni Paolo II. Valore stimato dei lavori: un milione e 100mila euro.

In realtà sui costi ci sono ancora delle cifre che ballano. Due settimane fa il sindaco Gianni Alemanno ha affermato che il tutto avrà un onere tra i 3,5 e i 4 milioni, di cui 2,6 per servizi essenziali come la pulizia, i trasporti, i vigili e la Protezione civile, mentre 900mila per l’accoglienza. Per la verità girano cifre ben superiori, fino a 5 milioni, ma il sindaco nega di aver mai parlato di una somma simile. Di certo il primo cittadino conta sull’intervento del Governo quando ci saranno le cifre a consuntivo, e su questo c’è un impegno preso da tempo direttamente dal sottosegretario Gianni Letta.

Del tema si è accennato anche durante l’incontro alla nunziatura apostolica di due sere fa, presenti Silvio Berlusconi e il cardinale Tarcisio Bertone: il Governo di centro-destra non vuole sfigurare davanti al Vaticano (specie dopo lo slittamento dell’approvazione della legge sul fine vita e l’escalation bellica in Libia) e metterà mano al portafoglio, potendo contare discretamente anche sulla sensibilità di Giulio Tremonti, pure presente al ricevimento. A questi costi vivi del Comune si aggiungeranno quelli statali, specie sul fronte della sicurezza e della protezione delle personalità in arrivo.

Come rientrare dei costi? Intanto sono stati stampati 12 milioni di francobolli commemorativi emessi dallo Stato: Poste Italiane li renderà disponibili domenica mattina, al costo di 60 centesimi l’uno davanti alle chiese delle diocesi di tutta Italia, e per chi li acquisterà sarà possibile procedere all’annullo speciale previsto per l’occasione. E visto che molto probabilmente nessuno utlizzerà questi francobolli per inviare lettere o cartoline si tratterà di un incasso netto.