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 2011  aprile 20 Mercoledì calendario

“Voleva morire da vero e sincero cattolico” - Beatissimo padre, Fr. Giacomo di Poirino ex Definitore della provincia osservante Riformata di S

“Voleva morire da vero e sincero cattolico” - Beatissimo padre, Fr. Giacomo di Poirino ex Definitore della provincia osservante Riformata di S. Tommaso Apostolo, amministratore della parrocchia di S. Maria degli Angeli in Torino, venuto ai Santissimi piedi di Vostra Beatitudine, cui devotamente bacia, si fa dovere di esporre a Vostra Santità tutto quello che concerne l’esteriore che precedette, accompagnò e seguì gli atti di Religione del Signor Conte Camillo di Cavour prima di morire. Come Confessore del medesimo, dopo pochi giorni di malattia, venne adunque l’umile servo di Vostra Santità chiamato dalla famiglia del Conte perché l’ammalato sin dal secondo giorno di sua infermità avea chiesto da sé il Sacerdote per Confessarsi. Aggravatosi poi sempre di più il Signor Conte, i suoi parenti si affrettarono ad invitarvi senza dimora il detto Confessore, che subito a tal uopo e volentieri vi accorse; ed avvicinatosi all’infermo ed udito dal medesimo che voleva far la sua Confessione, chiestone da sé spontaneamente il Confessore, e che intendeva di morire da vero e sincero cattolico, siccome si era professato (sono sue parole), prese senza più ad udire la Sacramentale Confessione, adempiendovi tutte le parti del suo ministero, sempre però incalzato dalla gravità del male che a gran passi il portava a morte. Dopo la Confessione, che fu la mattina, presente il Confessore e tutti i membri di sua famiglia ed altri molti distinti personaggi, disse che egli stesso aveva chiesto i SS. Sacramenti, che voleva morire da Cattolico, come era sempre stato, e che desiderava fosse tutto ciò reso noto al pubblico. Egli si vuole notare che nel corso della sua gravissima malattia era ad intervalli soggetto ad alienazione di mente. Con tutto ciò verso sera, trovandosi in piena Cognizione, come già fu nella Confessione, dimandò e gli venne somministrato il SS. Viatico. Solo non fu in se stesso a darglisi l’estrema unzione. Questo è, Beatissimo padre, la pura verità di ciò che di esterno precedette, si accompagnò e seguì cogli atti di Religione compiti dal Signor Conte di Cavour. Il Confessore, dall’apparato di tutto quel che si è descritto, che era già fatto esternamente e quasi pubblicamente, ha creduto in sua coscienza di non pretendere altro che gli paresse necessario all’esercizio del suo spirituale ministero. [...]