Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  aprile 20 Mercoledì calendario

LA FAVOLA (TRISTE) DEL VIAGGIO DI FENY —

Quando gli agenti della Forestale di Arenzano si sono presentati alla porta G. è scoppiato a piangere e il padre muratore ha detto, sconsolato: «Siete qui per il fenicottero» . Storia di Feny, il fenicottero rosa che dall’Africa si è fermato a riposare alla foce del torrente Leira nel quartiere di Voltri, estremo ponente di Genova, e non ha più volato. «Qui è come un paese, si conoscono tutti» dice la guardia forestale. Infatti c’è voluto poco per identificare G., il tredicenne che sabato sera ha preso a pietrate Feny. «Non volevo ucciderlo, ma solo vederlo volare» ha raccontato ai genitori e poi agli agenti. Ma così è andata e adesso anche i forestali cercano di calmare gli animi dei voltresi inferociti per aver perso la mascotte, l’elegante, etereo fenicottero dalle sfumature rosa. Il ragazzino ha perfino ricevuto minacce su Facebook («Ti faremo fare la stessa fine» , «Meriti di essere preso a pietrate» ) e gli amici confermano: «Adesso ha un po’ di paura» . La mamma lo ha accompagnato a scuola temendo qualche brutto episodio. E non ha trovato conferma ma ha molto preoccupato la notizia che un energumeno si è presentato armato di bastone nei pressi della casa del tredicenne. Feny si è posato sul greto del torrente di questa delegazione industriale che da mezzo secolo ha sacrificato il suo mare ai traffici portuali e ai container, giovedì scorso, portando con sé il fascino di Paesi lontani e la fragilità di un animale raro. I voltresi sono andati a fotografarlo, la Lipu ha festeggiato l’evento e aggiornato le statistiche (solo due fenicotteri rosa si sono fermati a Genova in quindici anni), un lettore ha mandato la foto al Secolo XIX e Feny è diventato una star. Sabato sera G. è andato a mangiare la pizza con quattro coetanei, per festeggiare un compleanno. Verso le 11 di sera il gruppetto è andato a vedere il fenicottero. G. ha raccolto una pietra dal greto del Leira e ha tirato con mira purtroppo infallibile: «Ho visto che faceva qualche passo, poi è caduto» , ha raccontato. Qualcuno è intervenuto per fermare la sassaiola. Il tredicenne spaventato è tornato a casa e ha raccontato tutto in famiglia. «Non riesce a dormire da quella sera e piange — dice la mamma Gabriella —, è un bravo ragazzino, è buono e ama gli animali, non so cosa gli ha preso ma non voleva fare del male. Non fatene un mostro» . La forestale è arrivata a suonare alla porta di G. attraverso una ricerca su Facebook, dopo che diverse persone avevano segnalato via Internet la scomparsa del fenicottero da domenica mattina: «Speriamo abbia ripreso la migrazione» , ma qualcuno ha «postato» il racconto della sassaiola e indicato il responsabile. Ieri i forestali hanno cercato il corpo di Feny lungo tutta la costa, da Voltri a Arenzano, ma non l’hanno trovato. La denuncia scattata nei confronti del papà di G. per maltrattamento di animali potrebbe quindi essere più lieve: la prova della morte non c’è. «Chissà — dicono i voltresi— forse è solo caduto, si è ripreso ed è migrato verso la Camargue» . Difficile, commenta Aldo Verner della Lipu: «È una specie fragilissima, bella e rara, possono facilmente essere feriti a morte con una pietra» . Una volontaria della Lipu, professoressa, suggerisce in una lettera aperta «un corso di ornitologia» per insegnare ai ragazzini che non si distrugge così insensatamente la bellezza. «Questo timido animale— scrive la docente di Voltri — ci ha permesso di conoscere un mondo che avremmo continuato a ignorare. Ora parliamo di Camargue, di Africa, di Sardegna, di gamberetti come se non avessimo fatto altro nella vita» . E forse la punizione per il loro gesto sciocco, conclude, i ragazzini l’hanno già avuta «con la visione di un essere vivo che cade moribondo sbattendo le ali» . Intanto la Forestale ha anche controllato i negozi degli imbalsamatori per verificare se qualcuno abbia portato il povero Feny per trasformarlo in trofeo. In questo caso l’imbalsamatore dovrebbe fare denuncia perché i fenicotteri sono fauna protetta. Non dalle pietre dei ragazzini.
Erika Dellacasa