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 2011  aprile 19 Martedì calendario

PAVIA E’ LA CAPITALE DEI VIDEOPOKER: C’E’ UNA SLOT OGNI 136 PERSONE —

Le statistiche, da ieri, dicono che Pavia è la provincia italiana dove più alta è la spesa pro capite per il gioco d’azzardo: 2.125 euro l’anno per abitante. Ma forse c’è un altro dato che aiuta a comprendere la gravità del primo: nel solo capoluogo funzionano 520 videopoker; che in una città di 71 mila abitanti fanno una macchinetta mangiasoldi ogni 136 persone. Il primo numero può essere frutto di un capriccio delle statistiche ma il secondo racconta quanto pervasiva stia diventando l’abitudine alle scommesse. Quelle minime, quotidiane che mai ti cambieranno la vita ma più spesso ti prosciugano il conto in banca. L’indagine sugli italiani e l’azzardo è stata pubblicata ieri dal Sole 24 Ore; ogni italiano spende in media 1.000 euro all’anno per «Gratta e vinci» , lotterie o altri giochi su cui lo Stato intasca delle imposte: un mercato da 61 miliardi di euro, con un incremento del 13 per cento in un anno. In questa classifica Pavia strappa due «primati» : oltre a essere la provincia con la più alta spesa pro capite in scommesse (il doppio della media nazionale) è anche quella che paga per tentare la sorte la più alta percentuale del proprio pil (7,89 per cento). Nel capoluogo in riva al Ticino il fenomeno è ben conosciuto, almeno a chi, come Simone Feder, da anni si è incaricato di studiarlo. Psicologo della «Casa del giovane» , un’istituzione che si occupa di vari tipi di dipendenza, è proprio Feder con la sua equipe ad aver censito la presenza a Pavia dei 520 videopoker. «E ci sono altri dati che devono risvegliare la nostra attenzione — racconta lo specialista — come ad esempio la diffusione del vizio del gioco tra i giovanissimi» . Sempre le indagini della «Casa del giovane» hanno stabilito che tra gli alunni di terza media a Pavia, il 6 per cento spende 10 euro la settimana in scommesse; il 2 per cento addirittura il doppio. «Dati analoghi li abbiamo riscontrati tra la popolazione studentesca di Milano — prosegue lo specialista— il che mi fa pensare che Pavia non sia altro che lo specchio di quanto sta avvenendo nell’intero paese: c’è una presenza sempre più massiccia di questo business, ci sono vip dello sport e dello spettacolo che fanno pubblicità ai giochi: ho la tentazione di dire che occorrerebbe dire stop a quelle pubblicità» . Come avviene per il fumo, insomma. Ma ci sono fattori che a livello locale possono esporre un territorio come questo a un maggiore rischio? «La provincia di Pavia è molto estesa e formata da piccoli paesi— prosegue Feder— spesso l’isolamento pesa su queste situazioni: laddove non c’è altro punto di ritrovo al di fuori dei bar la tentazione di infilare una dopo l’altra le monete nella slot machine diventa più alta» .
Claudio Del Frate