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 2011  aprile 19 Martedì calendario

IL WEB FA CHIUDERE IL NEGOZIO FASCISTA

Picchiata per non aver voluto firmare le dimissioni. La storia viene lanciata dalla Iene, il web si mobilita e scende in campo con un imponente sit in di protesta. Il negozio è costretto a chiudere, la catena è obbligata a sospendere la titolare. Storie di solidarietà e mobilitazione sociale nell’era del web 2.0. La protagonista è Sara, una coraggiosa 21enne romana che denuncia Vera Emilio, la titolare del negozio Tezenis del centro commerciale Porta di Roma, nella Capitale. Sara, nel servizio delle Iene firmato Pietro Calabresi, racconta i soprusi sul posto di lavoro: ore non pagate e botte, calci e schiaffi, per non voler firmare la lettera di dimissioni, che poi è costretta a sottoscrivere.
Una storia di violenza di una donna su un’altra donna (Sara ha avuto 15 giorni di prognosi per lesioni e un fortissimo choc) e di fascismo. Sara infatti racconta che la titolare mentre la picchiava urlava: «Mi inchino solo davanti al Duce».
Il servizio va in onda, poi arriva Facebook. Viene aperta la pagina «Tutti uniti contro Vera Emilia, difendiamo Sara». Migliaia di adesioni. L’idea del sit in sabato scorso fa boom: centinaia di persone spengono il pc e vanno davanti al negozio: «Ora picchiaci tutti» urlano. Il negozio è costretto a chiudere e una responsabile Tezenis annuncia che Vera Emilio, proprietaria con la famiglia di molti negozi nella Capitale, è sospesa.
Ma non è finita, la rabbia e l’indignazione non si placano. Sabato prossimo alle 16 è convocato un altro sit in per far perdere incassi al negozio. L’obiettivo del gruppo è anche un altro: convincere le colleghe di Sara a non aver paura e a non fare falsa testimonianza, ma confermare nel processo quello che hanno detto davanti alle telecamere nascoste delle Iene e cioè che tutto quello che dice Sara è vero.