Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  aprile 19 Martedì calendario

I MANAGER DA OLTRE 1 MLN DI EURO

Urbano Cairo si è dato un milione di euro di stipendio nel 2010. Ancor più generoso Andrea Riffeser Monti, che, in qualità di vicepresidente e amministratore delegato di Poligrafici Editoriale, si è fissato una retribuzione di quasi 1,6 milioni di euro. Un po’ più parchi, invece, nella famiglia Caltagirone: in Caltagirone editore, infatti, solo Azzurra, vicepresidente, incassa 610 mila euro, e Alessandro, consigliere, mette in tasca 10 mila euro.
Gli altri membri della casata, dal presidente Francesco Gaetano, al vicepresidente Gaetano, fino al consigliere Francesco, non guadagnano nulla.
Analizzando i bilanci 2010 appena approvati dai principali gruppi editoriali (vedere anche ItaliaOggi del 1° aprile), nella parte relativa alle retribuzioni del consiglio di amministrazione e dei sindaci, emergono chiaramente i differenti approcci di gestione delle aziende.
In Poligrafici editoriale (Giorno, Nazione, Carlino), per esempio, tutto si risolve in famiglia. Il capo è Andrea Riffeser, che è anche quello che guadagna di più, seguito dalla mamma, Maria Luisa Monti Rifeser, presidente da 615 mila euro all’anno, e dai due figli di Andrea, Sara (112 mila euro) e Matteo (86 mila euro). Pure in Cairo communication c’è un grande capo, il fondatore Urbano Cairo. Che, comunque, si appoggia a due manager di fiducia, da tanti anni con lui: l’amministratore delegato Uberto Fornara, gratificato con 808 mila euro nel 2010, e Marco Pompignoli, consigliere con vari incarichi operativi, che incassa 628 mila euro.
Situazione un po’ più sfumata in Caltagirone editore (Messaggero, Mattino, Leggo, Gazzettino, Quotidiano di Puglia, Corriere adriatico).
Certo, Azzurra rappresenta la proprietà. Ma le deleghe operative si ripartiscono tra i consiglieri Albino Majore (che vale quasi 1,4 milioni di euro all’anno), Massimo Garzilli (385 mila) e Mario Delfini (245 mila).
Telecom Italia Media (che edita, tra gli altri, La7 ed Mtv) non ha il patron-fondatore, e quindi annovera un consiglio di amministrazione più eterogeneo: Giovanni Stella, vicepresidente e amministratore delegato, ha guadagnato 661 mila euro (di cui 208 mila di bonus) nel 2010, seguito dal direttore generale Marco Ghigliani, a quota 422 mila. Sicuramente ben pagati i neanche due mesi da amministratore delegato di Mauro Nanni (dal 1° gennaio al 25 febbraio 2010): 203 mila euro. Sopra la soglia dei 100 mila euro c’è ancora solo il consigliere Mario Zanone Poma, con 129 mila euro.
A differenza di altri grandi gruppi come Mediaset, Mondadori o Espresso (che hanno un solo azionista di riferimento), la politica di Rcs Media Group esclude, invece, la presenza di manager in consiglio di amministrazione. Ci sono, infatti, tanti azionisti da accontentare con una poltrona in cda. Organo nel quale siede solo un grande manager, Antonello Perricone, che, in qualità di amministratore delegato e direttore generale, ha incassato nel 2010 quasi 1,9 milioni di euro (di cui 868 mila di bonus).
Come già emergeva nell’analisi del 1° aprile scorso, appaiono comunque più generose le retribuzioni dei dirigenti di Mediaset e Mondadori: nel cda del Biscione ci sono sette consiglieri sopra la soglia del milione di euro (Fedele Confalonieri è a quota 3,7 milioni, Giuliano Adreani a 3,3 milioni), mentre nella casa editrice di Segrate il vicepresidente e a.d. Maurizio Costa ha emolumenti 2010 per 2,8 milioni, seguito da Roberto Briglia con 1,4 milioni.