Marilù Simoneschi, Chi, n. 16, 20/04/2011, pp. 120-126, 20 aprile 2011
Nel totale anonimato e nell’intimità di un rifugio alpino, Giovanni Paolo II e Luca Zani, maestro di sci e guida alpina del Papa, cantavano insieme cori di montagna, come Quel mazzolino di fiori, canzone che Wojtyla conosceva benissimo
Nel totale anonimato e nell’intimità di un rifugio alpino, Giovanni Paolo II e Luca Zani, maestro di sci e guida alpina del Papa, cantavano insieme cori di montagna, come Quel mazzolino di fiori, canzone che Wojtyla conosceva benissimo. *** Luca Zani: «A portarlo fin sull’Adamello, per una vacanza che sarebbe poi rimasta storica, fu un’apparente casualità: il suo segretario particolare, don Stanislao Dziwisz, che giunse nel rifugio a quota 3.040 metri, che la mia famiglia gestiva da anni, e s’innamorò di quei paesaggi. Da lì a pochi giorni Wojtyla sarebbe arrivato da noi segretamente, con l’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, suo buon amico». Tra i ricordi più belli quello del Papa nella cucina degli Zani, seduto tra le pentole, come uno di casa. E, poi, a tavola, a gustare il menù di mamma Carla: antipasto misto di salumi, “strozzapreti” (con Pertini a osare la battuta: «Santità, allora, oggi la facciamo fuori!»), roast-beef e crostata alla marmellata di albicocca, di cui era goloso.