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 2011  aprile 18 Lunedì calendario

Russia dorata Raddoppiano i miliardari - Due anni fa erano stati tra le categorie più colpite dalla crisi finanziaria

Russia dorata Raddoppiano i miliardari - Due anni fa erano stati tra le categorie più colpite dalla crisi finanziaria. Ma oggi gli oligarchi russi sono tornati alla ribalta, favolosamente ricchi, e festeggiano il loro rientro con una valanga di spese folli. Un chiaro segnale che, almeno per i super ricchi, la stretta sul credito in Russia è finita: quest’anno, secondo le stime di Forbes, la Russia ha quasi raddoppiato il numero di miliardari. La rivista americana ne ha contato 101, rispetto ai 62 dell’anno precedente. E Mosca ha recuperato il primato della città del mondo che ospita il maggior numero miliardari, spodestando New York. Mantenendo la loro reputazione di patiti di stravaganza e ostentazione, i tycoon russi hanno di recento messo a segno una serie di acquisti da record. Yuri Milner, un magnate di Internet che ha esordito nella lista di Forbes quest’anno, ha speso per una dimora nello stile dei castelli francesi a Silicon Valley, circa 65 milioni di euro per 2300 metri quadrati, secondo molti, il prezzo più alto mai pagato per una singola casa privata negli Usa. Lo «chateau» dotato di sala da ballo, cinema, cantina per i vini, una spa, una palestra e due piscine, interna e al coperto, non sarà la residenza principale di Milner, che resta ad abitare a Mosca con la moglie e i due figli. Il 50enne magnate ha fatto importanti investimenti in Facebook e Twitter, insieme con il suo partner d’affari Alisher Usmanov, l’azionista della squadra di calcio Arsenal. Proprietario del maggior produttore di minerali ferrosi russo, Usmanov è stato pesantemente colpito dalla crisi, ma quest’anno è balzato dal 100simo al 35simo posto nella classifica mondiale. Con una fortuna stimata in più di 12 miliardi di euro, il magnate, che passa le sue estati a bordo di un super yacht in Sardegna, si dice abbia appena speso 38 milioni di euro per una dimora settecentesca a San Pietroburgo. Non è da meno Mikhail Prokhorov, il numero tre nella classifica dei ricchi russi e il primo in quella degli scapoli più ambiti.La sua fortuna viene stimata a circa 13 miliardi di euro e ha festeggiato la ripresa comprandosi un’isola alle Seychelles per 25 milioni. 45enne, patito di arti marziali alto 2 metri e 3 centimetri, Prokhorov che ama viaggiare in compagnia di decine di belle ragazze, si dice abbia acquistato l’isola -dotata di un piccolo ma lussuoso albergo - per le feste con i suoi amici. Durante le vacanze di Capodanno ha sfrecciato nel mare dell’isola con la sua moto d’acqua, e se ne è innamorato al punto da comprarla. «La crisi ha dato un colpo nei denti agli oligarchi russi», dice un uomo d’affari multimilionario di Mosca. «Qualcuno ha rischiato di venire spazzato via dal crollo dei mercati. Ma sono tornati in piedi e ora se la ridono. Poche persone al mondo sanno spendere denaro in tali quantità. Cosa importa pagare 40-50 milioni di euro per una casetta carina se vali 10 miliardi, o anche di più?». La rapida ripresa degli oligarchi è legata essenzialmente al recupero dei prezzi dell’acciaio e dell’energia, e alla borsa russa che è salita del 20% nell’arco di alcuni mesi. Oleg Deripaska, il magnate dei metalli tra i più danneggiati dalla crisi, è stato collocato da Forbes al 36˚ posto della classifica mondiale, rispetto al 57˚ dell’anno scorso. Fedele alla sua immagine di spendaccione, Roman Abramovich, il proprietario del Chelsea la cui fortuna di 9 miliardi e passa lo colloca al 53simo posto nella classifica degli uomini più ricchi del mondo, ha recentemente speso 25 milioni di sterline per una «casa provvisoria». Il miliardario - già proprietario di cinque mega yachts, almeno otto residenze private e di un Boeing 737 originariamente progettato per 360 passeggeri e completamente ridisegnato - ha acquistato a Londra una casa con nove camere da letto e dieci bagni, in attesa che finiscano i lavori per la sua principale residenza nella capitale britannica. Per completarla ci vorranno forse tre anni, e quindi la residenza temporanea di Abramovich non poteva non avere confort come un parcheggio per otto auto, una stanza da musica e un alloggio separato per la servitù. La ripresa ha anche risvegliato il gusto dei ricchi russi per feste di compleanno al limite dell’assurdo. Un multimilionario di Mosca, a quanto si dice, avrebbe pagato 2,5 milioni di euro per avere Lady Gaga che cantava per lui. A Mosca, dove prenotare un navolo in un night di lusso può costare più di 4 mila euro, anche le vendite di Bentley e Ferrari si stanno riprendendo alla grande. La capitale russa ha anche riconquistato il suo record di città con gli alberghi più costosi. La suite presidenziale al Ritz Carlton, con vista sul Cremlino, può essere vostra per soli 3630 euro a notte. Perlomeno la colazione è inclusa. Ma non tutti i tycoon russi riescono a godersi un ritorno alla ribalta. Elena Baturina, la donna più ricca della Russia, sposata a Yuri Luzhkov, l’ex sindaco di Mosca cacciato da Dmitry Medvedev, ha visto dimezzarsi la sua fortuna di 2,5 miliardi di euro, almeno secondo alcune stime. Inoltre viene indagata da magistrati che la sospettano di aver ottenuto illegalmente centinaia di milioni dalla banca controllata dal comune. Elena nega questa circostanza e sono in tanti a sospettare che l’indagine abbia motivazioni politiche. Un altro perdente è Serghey Polonsky, un energico magnate che prima della crisi finanziaria era stato udito affermare che «chiunque non possieda un miliardo dovrebbe andare a quel paese». Ma l’imprenditore è stato devastato dalla crisi al punto di aver detto, qualche giorno fa, di non voler più essere nemmeno considerato un uomo d’affari. «La crisi è stata una doccia fredda per persone diventate veramente arroganti grazie ai miliardi che avevano accaparrato», dice l’imprenditore multimilionario. «Per un certo periodo si sono visti meno vanteria e superbia. Ma ora che Mosca è tornata a essere la capitale mondiale dei miliardari, queste persone si dimenticheranno il brutto periodo vissuto e torneranno a comportarsi come bambini viziati. Vedrete, la città riconquisterà presto il suo status di mecca dello sfarzo.» *Mark Franchetti è corrispondente a Mosca del Sunday Times di Londra