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 2011  aprile 18 Lunedì calendario

«ALTRO CHE MIRACOLI, PORTO IL PAPA IN TV»

Per la prima volta nella storia, un Papa interverrà in un programma televisivo. Accadrà questo venerdì, alle ore 14,10, durante A sua immagine su Raiuno, programma condotto da Rosario Carello, 38 anni, di Catanzaro, giornalista. Benedetto XVI, 84 anni appena compiuti, è stato chiamato a rispondere a domande (il tema è Gesù) provenienti da tutto il mondo. Ma solo sei verranno lette.
Carello, come ha convinto il Papa ad accettare?
«Gli ho chiesto di intervenire come farebbe un figlio con un padre. In modo semplice e lui ha accettato subito».
Un miracolo. Lei entra nella storia.
«E’ il Papa che ci entra: perché anche le autorità politiche non sono avvezze a rispondere a domande dei telespettatori. Questo è un segno di grande modernità».
Ma l’idea di chi è stata?
«Mia. Sono anche l’autore di A sua immagine e siccome il Papa ha appena scritto un libro su Gesù, ho pensato che con la sua capacità di relazionarsi sarebbe stato perfetto».
Nessun diktat o richiesta specifica da parte del Pontefice?
«No, sarà nel suo studio. L’unica cosa è che le risposte saranno registrate, d’altronde quello sarà il venerdì santo e il Papa sarà molto impegnato».
Quante domande sono arrivate in redazione?
«Siamo a circa 3.000».
Di che natura sono?
«Al centro resta il tema della sofferenza, perché il venerdì è il giorno in cui Gesù è stato crocifisso».
Un esempio?
«La prima che leggeremo sarà di una bambina giapponese di 7 anni. Lei ha vissuto il terremoto e ha visto morire le amichette. La bimba domanda: perché questo dolore innocente?».
Nessuna domanda scomoda? Magari un adolescente sul sesso.
«No no. Piuttosto ce ne sarà una di una mamma italiana che da due anni assiste il figlio in stato vegetativo. Ma non mi hanno autorizzato a comunicarla prima di venerdì per lasciare un po’ di sorpresa».
Probabilmente questa puntata farà record d’ascolti.
«Non so che audience faremo. Però, il libro del papa su Gesù è il più venduto in Italia e so con certezza che il pubblico in tv cerca qualità. Noi offriamo un prodotto originale e popolare».
Pensa che lo spettatore che ha perso la fede o quello ateo si avvicinerà alla Chiesa grazie a questo speciale?
«E’ la nostra speranza: molte domande sono arrivate da chi non crede perché Gesù, in quanto personaggio storico, dopo 2000 anni continua ad affascinare tutto il mondo».