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 2011  febbraio 12 Sabato calendario

E le italiane scalano i punteggi - Le studentesse sono migliori degli studenti, in tutto il mondo. L’Ocse, ogni tre anni, produce una documentatissima ricerca, denominata Pisa (acronimo per Programme for International Student Assessment) che misura le conoscenze dei quindicenni in 74 Paesi del mondo, tra cui i 34 che fanno parte dell’Ocse, cioè i più sviluppati

E le italiane scalano i punteggi - Le studentesse sono migliori degli studenti, in tutto il mondo. L’Ocse, ogni tre anni, produce una documentatissima ricerca, denominata Pisa (acronimo per Programme for International Student Assessment) che misura le conoscenze dei quindicenni in 74 Paesi del mondo, tra cui i 34 che fanno parte dell’Ocse, cioè i più sviluppati. Si misura la capacità di lettura e di comprensione di un testo, le competenze in matematica e quelle in scienze, il rapporto si pubblica ogni tre anni e ogni volta si fa un focus specifico su una di queste tre aree. L’ultima indagine Pisa, la terza, è del dicembre scorso e il focus era sulla lettura. In questi giorni l’Invalsi - l’istituto del ministero dell’Istruzione che si occupa della valutazione - ha diffuso il Rapporto nazionale, cioè l’approfondimento sulla situazione dell’Italia. Posto in 500 il numero indice che definisce la media di tutti i Paesi indagati nella ricerca, «nei Paesi Ocse - dice il rapporto Invalsi - le ragazze ottengono un punteggio di 513, i ragazzi di 474. In Italia le ragazze conseguono una media di 510, i ragazzi di 464». Ma ci sono realtà, nel mondo, in cui il divario tra i sessi, misurato all’età di quindici anni, è ancora maggiore. Per esempio: in Cina le ragazze sono a quota 556, in Corea 539, in Finlandia (da sempre la migliore scuola d’Europa) 536. E così via. Ma anche l’Italia presenta delle soglie di eccellenza territoriali: il Friuli dà un valore di 541 punti per le ragazze, il NordOvest 531, la Lombardia 544, L’Emilia (quella che da vari parametri risulta la migliore scuola d’Italia) 515. Insomma, dice l’Invalsi nel suo approfondimento, in Italia «nella lettura si osserva un generale vantaggio delle ragazze rispetto ai ragazzi: nei Paesi Ocse le ragazze ottengono in media 39 punti in più rispetto ai ragazzi. In Italia questa differenza è pari a 46 punti: le ragazze ottengono un punteggio medio di 510, significativamente superiore alla media Ocse, contribuendo quindi decisamente a spostare verso l’alto la media nazionale». Il discorso è diverso se si parla di matematica, dove il divario tra maschi e femmine è di 16 punti a vantaggio dei ragazzi, mentre per le scienze si riduce a 2 punti, sempre a vantaggio dei maschi. «Le ragazze italiane - dice Laura Palmerio, responsabile Invalsi per l’indagine Pisa - dimostrano indubbiamente una maggiore attitudine allo studio e, secondo i nostri approfondimenti, hanno anche una maggiore propensione a leggere, a indagare, a scendere in profondità nelle loro ricerche. Salvo poi arenarsi di fronte alle scienze, ma soprattutto alla matematica: un vero problema, perché poi questo le condizionerà nella scelta dei curricula universitari e, di conseguenza, le penalizzerà sul mercato del lavoro». Anche all’università le ragazze italiane fanno meglio dei loro colleghi uomini. Tanto si iscrivono di più: il tasso di immatricolazione (cioè la percentuale rispetto alla loro classe di età) è in Italia di 43 per i maschi e di 60 per le donne (la media Ocse è - rispettivamente 50 e 63), hanno migliori risultati fin dal primo anno e si laureano prima e meglio dei maschi. Il tasso di laurea - sempre per classe di età - è di 26,7 per i maschi e 39,2 per le femmine. Ma i primi sono scienziati, tecnici e ingegneri e trovano lavoro di più. Le seconde - brave e diligenti - sono professoresse di lettere, filosofe e sociologhe. E restano a casa più a lungo.