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 2011  gennaio 23 Domenica calendario

CACCIA AI CUCCIOLI: PIÙ DI 7000 CANI RAPITI NEL 2010


Lula è un setter inglese, scomparsa dal cortile di casa ad ottobre 2010. È tornata dal suo padrone l’8 gennaio scorso. Dopo che gli agenti di polizia del commissariato di San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli, l’hanno rintracciata nell’abitazione di due fratelli cacciatori, di 74 e 76 anni. Che l’avevano sottratta al proprietario a cui avevano chiesto più di mille euro. Un sequestro in piena regola: i due sono stati denunciati a piede libero per tentata estorsione.
Rapimenti canini. Perché quello di Lula non è un caso isolato: ogni anno, in Italia, sono migliaia i cani rubati ai loro padroni. Secondo le stime dell’Aidaa (Assosospetti. Visto che in alcune zone del centro (piazza di Spagna, via Ripetta, Pincio e via del Corso) i cani spariti erano aumentati vertiginosamente. «La casistica è sfaccettata, sotterranea. Comprende episodi tra loro diversissimi dicono dall’Enpa (Ente nazionale protezione animali) di cui è difficile dare numeri definitivi. Certo rappresenta un’emergenza: sulla deportazione dei cuccioli all’estero abbiamo anche presentato una petizione al Ministero della Salute. Per cercare di porre fine a questi fatti. Accanto ai quali, però, ci sono anche i casi dei singoli balordi. Che sottraggono l’animale per chiedere un riscatto al padrone». Con un’estorsione in piena regola. Come è successo a San Giuseppe Vesuviano, nel caso del setter Lula.
ciazione italiana per la difesa animali e ambiente) dal 2007 a oggi, in media, sono stati 7mila l’anno gli esemplari di razza “rapiti”. Il conteggio si basa sulle segnalazioni arrivate alla sede centrale e a quelle locali dell’associazione negli ultimi tre anni. Dati alla mano, sono state 6.272 nel 2007, 6.461 nel 2008, 6.812 nel 2009 e nel 2010 circa 7.010. Le regioni dove il fenomeno è più diffuso sarebbero quelle del Centro Nord, soprattutto Toscana, Umbria, Piemonte e Veneto. Territori dove sono più diffuse la caccia e la ricerca del tartufo, per le quali viene usata la maggior parte degli animali “sequestrati”. «Ani-
mali che poi vengono rivenduti a privati o ad allevamenti clandestini dell’Europa dell’Est spiega Lorenzo Croce, presidente dell’Aidaa . Non a caso, gli esemplari che spariscono sono quasi sempre cuccioli oppure femmine fattrici, destinate alla riproduzione». La casistica non riguarda solo le regioni settentrionali: al Sud ogni anno svaniscono tra i 15 e i 16mila cani. «Al Meridione è diverso: quasi tutti gli esemplari scomparsi vengono raccolti per strada o prelevati dai canili – dice Croce –. Nel sud della Toscana e nell’alto Lazio, invece, è frequente la sottrazione di cani di razza maremmana di poche setti-
mane, molto ricercati in Germania. Dove le regole sulla prolificazione dei cani sono più rigide e quindi i cuccioli sono più richiesti». Ma non solo mercato estero: altra destinazione dei cani scomparsi sono i combattimenti illegali, nei quali gli animali sequestrati vengono usati come “sparring partner”. Diventando, cioè, le “prede” con cui i cani da combattimento si allenano prima di una gara. Facendoli a pezzi. Di cani scomparsi si parla da tempo: già nel 2007 l’aumento di animali svaniti fece diramare, al Comune di Roma, un vero e proprio allarme, con cui si invitavano i cittadini a denunciare gli episodi