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 2011  gennaio 22 Sabato calendario

DA GIULIANO A BELLINI È MANIA RIESUMAZIONE MA LASCIATELI IN PACE

23 settembre 1835, Puteaux, villaggio nei pressi di Parigi: Vincenzo Bellini, compositore tra i più grandi dell’opera lirica dell’Ottocento, muore a 34 anni per un’infezione intestinale. La tragedia stronca così una carriera che tanto aveva lasciato in termini musicali e tantissimo ancora avrebbe potuto lasciare. I catanesi, c’è da starne certi, dimentichi dei problemi quotidiani, non riescono a darsi pace della prematura e tragica scomparsa di uno dei figli più illustri di terra etnea. E allora oggi, 2011, tre consiglieri comunali de La Destra chiedono che la salma del grande Cigno della Norma e della Sonnambula venga riesumata. Il maestro Bellini riposa nel Duomo di Catania; i tre consiglieri vorrebbero vedere fuori la salma per risolvere un dilemma che tiene tutta la città col fiato sospeso: fu virus all’intestino o avvelenamento? Bel problema, nel 1835 il Ris dei carabinieri e la Scientifica della polizia erano di là da venire.
FOLLIA A MONTELEPRE
La riesumazione delle salme è la nevrastenia di un Paese con un grande futuro sotto di sé, sepolto da alcuni metri di terra. Lo scorso 28 ottobre il cimitero di Montelepre, paesino arrampicato sulle montagne del palermitano, fu preso d’assalto da una folla di curiosi e giornalisti desiderosi di assistere allo show della riesumazione della salma del bandito Salvatore Giuliano. I magistrati volevano fare chiarezza sulla morte del brigante, rimasto ucciso il 5 luglio 1950, ufficialmente in un conflitto a fuoco con i carabinieri, ma quasi certamente per un tradimento del luogotenente e cugino Gaspare Pisciotta. Sarebbe bastato leggere l’articolo di Tommaso Besozzi, cui bastò un’occhiata al cortile della casa di Castelvetrano dove giuliano morì, per scrivere a caldo per L’Europeo: «Di sicuro c’è solo che è morto». I magistrati siciliani avrebbero potuto in questo modo mettersi il cuore in pace.
MISTERO CARAVAGGIO
Altro mistero di cronaca fresco fresco: il 18 luglio 1610 si spense Michelangelo Merisi da Caravaggio. Il pittore che fermò per sempre nei suoi capolavori lo spirito della Controriforma fu trovato morto sulla spiaggia di Porto Ercole e lì seppellito in una fossa comune. Che fu? Malaria, tifo, infela cui morte non dev’essere una notizia da “ultima ora”. Negli Stati Uniti alcuni presunti discendenti del boss mafioso Al Capone hanno chiesto la riesumazione del gangster, morto nel 1948 in seguito a un ictus. Perché oggi essere pronipote di un boss come Al Capone non è una qualcosa da nascondere, ma anzi “fa figo”.
TITANIC
zione intestinale (non manca mai) o omicidio? Caravaggio ebbe una vita tormentata, nel 1606 ammazzò durante una rissa un certo Ranuccio Tommasoni. Condannato per questo delitto alla decapitazione, fu costretto a trascorrere il resto dei suoi giorni da fuggiasco. In un certo senso nella sua vita era come già scritta una morte certamente non da letto di casa. Il 16 giugno 2010, a quasi 400 anni dalla sua dipartita e dopo oltre un anno di ricerche, analisi e confronti col Dna dei discendenti di cognome Merisio nativi di Caravaggio, una equipe di scienziati italiani confermò che alcune
ossa trovate a Porto Ercole erano all’85% quelle del grande artista. Amen.
FARAONI
L’Italia, come diceva Montanelli, è così appassionata nel profondo al complotto e alle dietrologie, da non riuscire a mettere la parola fine a nessun caso di morte. Non solo per i delitti più recenti di via Poma, di Avetrana o dell’Olgiata, ma anche per fatti ormai coperti dalla polvere della storia.
La manìa riesumatoria non è solo italiana. Pochi mesi fa hanno fatto l’esame del Dna alla nonna (alla mummia) del faraone egizio Tutankhamon,
Questa ondata riesumatoria (tra gli altri interessati: Federico II di Svevia, Poliziano, Pico della Mirandola, il dittatore rumeno Ceaucescu, il boss della banda della Magliana “Renatino” De Pedis) è figlia degenere dell’incapacità di guardare al passato, per lo meno a quello più datato, come a un insieme di fatti, anche misteriosi, ma comunque acquisiti agli atti del Tribunale della Storia; e come tali immutabili in una loro verità comunemente accertata e accettata. Una mania, temiamo, lungi dall’esaurirsi e anzi destinata a continuare. Perciò ci permettiamo un suggerimento per la lunga lista d’attesa delle bare a tempo determinato: il Titanic. Potremmo sapere finalmente se l’Inaffondabile giace in fondo all’oceano in seguito al terribile naufragio del 1912 a causa di un gigantesco iceberg che ne squarciò la fiancata o per un cedimento strutturale o “varie ed eventuali”. Ma come si recupera il relitto del Titanic da quasi 4.000 metri di profondità degli abissi marini? Che domande: con una bella riesumazione, naturalmente!