Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  gennaio 23 Domenica calendario

LASER CONTRO I PILOTI, A LOS ANGELES OLTRE CENTO ATTACCHI —

Le loro armi costano poche decine di dollari o euro. Le comprano su Internet e perfino sulle bancarelle. I loro bersagli, in questa folle guerra stellare, sono le cabine di aerei ed elicotteri, colpite da raggi laser sparati da terra. Alcuni piloti hanno riportato danni temporanei alla vista, altri si sono trovati in situazioni di emergenza. Un fenomeno che supera le bravate dei tifosi che «illuminano» il volto dei giocatori negli stadi. Un recente rapporto della Faa, l’ente federale dell’aviazione civile americana, ha rivelato che solo nel 2010 si sono verificati in America ben 2.836 episodi. L’aeroporto più colpito è Los Angeles con 102 attacchi, seguito da quelli di Chicago (98), Phoenix (80), San Josè (80) e Las Vegas (72). La maggior parte ha riguardato jet commerciali, pieni di passeggeri, sorpresi quasi sempre in atterraggio, la fase più critica per un aereo. E in un buon 10 per cento dei casi gli equipaggi hanno lamentato problemi alla vista. La tattica dei teppisti è semplice. Si appostano nella vicinanza degli aeroporti, lungo i «sentieri di avvicinamento» seguiti dai jet. Quindi sparano il raggio laser — di solito verde — che parte ridotto ma che si allarga quando arriva sul bersaglio. Per gli assalitori è ancora più agevole colpire negli scali costruiti in prossimità dei centri abitati. Si nascondono meglio e scompaiono prima che la polizia possa intervenire. Sempre la Faa, infatti, sostiene che solo nel 3 per cento dei casi è stato individuato il colpevole. Le autorità americane hanno posto dei limiti — teorici — alla vendita dei puntatori, però basta andare su Internet per ordinare delle «lance laser» 30-40 volte più potenti di quelle permesse. Arrivano fino a 5-8 chilometri di distanza. Con meno di 50 dollari te lo recapitano a casa. Una «mania» che si è diffusa ovunque, dal Nord America all’Europa. Tra venerdì e sabato l’Fbi ha aperto un’indagine per due attacchi a Denver, Colorado. Uno ha coinvolto un Airbus raggiunto ad una quota di 13 mila piedi. In Canada la polizia ha registrato 302 casi. Gli ultimi tre all’inizio di gennaio con piloti «accecati» da un raggio verde. Nello stesso periodo un episodio è avvenuto a Bari ed ha coinvolto il volo Alitalia proveniente da MILANO Linate. Lo scalo pugliese, tra il dicembre 2009 e il novembre 2010, è stato teatro di una quindicina di attacchi per i quali è stato arrestato un pescatore. Un’operazione seguita dal sequestro di quasi 3 mila puntatori, molti dei quali con una potenza di 200 milliwatt. Un particolare: per la legge italiana è vietata la vendita di «penne» che superino 1 mw, ma non è un problema trovarle. In estate, invece, la polizia ha denunciato un ventenne di Nichelino (Torino) responsabile di numerosi agguati: aveva comprato il laser— di produzione cinese — da un ambulante. Gli esperti avvertono: fino ad oggi è andata bene, ma il rischio di una sciagura è concreto.
Guido Olimpio