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 2011  gennaio 22 Sabato calendario

E IL BIG CINESE DEL CREDITO APRE A MILANO. PRIMA FILIALE ICBC, DOVE C’ERA CITYGROUP —

Non c’erano le lanterne rosse. Però vedere i saloni di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa italiana, illuminati di rosso e pieni di ideogrammi cinesi rendeva bene il senso dell’evento. Ieri a Milano c’è stato il debutto ufficiale della Industrial and Commercial Bank of China (ICBC), l’istituto di credito che genera i maggiori profitti, sia in Cina sia a livello globale con asset totali pari a 2 mila miliardi di dollari USA. Icbc può vantare una clientela di oltre 4,88 milioni clienti corporate e 230 milioni di clienti retail, serviti da 16.210 filiali in Cina e 194 uffici in 27 Paesi e Regioni del mondo. Il colosso cinese si è presentato a Milano in grande stile con il presidente Jiang Jianqing che ha incontrato il sindaco Letizia Moratti in colloquio riservato. L’Europa da sempre rappresenta una significativa parte della strategia globale di Icbc e quello italiano è visto come uno dei mercati più importanti. Milano, rappresenta la penultima tappa di aperture europee, arriva dopo Amsterdam, Bruxelles e Parigi. L’ultimo appuntamento sarà a Madrid. «È un segnale forte che la più grande banca del mondo, decida di aprire una sede a Milano— afferma Cesare Romiti, presidente della Fondazione Italia-Cina —. Ciò conferma l’importanza della piazza finanziaria milanese e l’interesse che i cinesi hanno nei confronti delle imprese italiane, soprattutto in un momento in cui il sistema bancario italiano è particolarmente prudente. Per le nostre società infatti si tratterà di un partner fondamentale per favorire il consolidamento e lo sviluppo di nuove attività in Cina. Sono molte le opportunità di collaborazione con la Fondazione Italia Cina e non è un caso che la filiale della banca sia stata aperta in Galleria Vittorio Emanuele, a due passi dai nostri uffici» . E forse non è un caso nemmeno che il colosso cinese si sia insediato in quella che era la sede milanese di Citi Bank, come in un ideale passaggio di consegne che comprende anche le ambizioni sul mercato italiano. «È indubbio che la Icbc apra in Italia per svolgere un ruolo a favore delle imprese cinesi— spiega Giuliano Noci, docente del Politecnico di Milano, esperto di economia cinese e moderatore della serata di presentazione —. Però credo che l’arrivo della più grande banca cinese nel nostro paese sia un passo verso l’obiettivo indicato dal primo ministro Wen Jiabao di arrivare a un interscambio commerciale Italia Cina di 80 miliardi di dollari nel 2015 ben superiore agli attuali 35» . Ecco perché il tappeto rosso davanti alla Borsa era tutt’altro che simbolico.
Isidoro Trovato